I clamorosi retroscena dei BLIZZARD nell’est degli USA

Che la costa est degli Stati Uniti sia soggetta a quelle tempeste di neve invernali conosciute come Blizzard, è noto. Ma come si nascono queste intense depressioni? La causa d’innesco principale alla scala sinottica è legata all’ondulazione della Corrente a Getto Polare in entrata da ovest sul continente nord-americano.

All’impatto contro le Montagne Rocciose, per motivi legati alla forza deviante di Coriolis e dunque alla rotazione terrestre, il Getto prima devia verso sud con rotazione anticiclonica a valle delle Rockies e sull’ovest degli USA, poi risale di rimbalzo verso nord andando a generare una bassa pressione sugli Stati Orientali.  Questa depressione, una volta strutturatasi, inizia richiamare aria gelida dall’Artico canadese e la porta a stretto contatto con quella calda subtropicale pescata dal golfo del Messico attivando così notevoli contrasti termodinamici e quindi maltempo.

Nulla di eccezionale dunque, tuttavia negli ultimi anni è stato notato un rinforzo anche notevole di queste tempeste, soprattutto in termini di copiose nevicate. Alcuni ricercatori americani hanno voluto andare a fondo e hanno fatto una scoperta senz’altro clamorosa.

AAPartendo dalla distribuzione delle temperature superficiali dell’Atlantico e delle loro anomalie, è stato rilevato una sorta di dipolo, costituito da acque molto più fredde della norma a sud della Groenlandia e da acque molto più calde della norma ad est degli Stati Uniti. Incrociando i dati di quest’ultimo settore, con quelli relativi all’andamento della CO2 (Saba et al. (2015), è stato rilevato che al largo della costa est degli USA le acque si sono riscaldate addirittura il triplo rispetto al resto del Pianeta.

Prendendo in considerazione il modello di circolazione oceanica in quel settore (Dima e Lohmann 2010), è stata notata una anomalia a carico della cosiddetta AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation), meglio nota come Corrente del Golfo, proprio a causa della presenza di un muro di acque molto più fredde della norma al largo della Groenlandia (Blob atlantico), dovuta alle acque dolci di fusione dei rispettivi apparati glaciali.

aa1In altre parole, il calore trasportato dalla AMOC, anzichè spalmarsi lungo l’oceano e completare il suo corso fino a sprofondare entro il Circolo Polare Artico, tende ad impaludarsi proprio al largo della costa est degli Stati Uniti, dove si è infatti formata una piscina di acqua molto più calda della norma.  Le acque più calde riscaldano a loro volta gli strati atmosferici sovrastanti che hanno così a disposizione maggiori quantitativi di umidità (legge di Clausius-Clapeyron) e che quindi possono generare precipitazioni più intense ed abbondanti.

Da qui l’aumentata frequenza delle nevicate estreme e l’abbattimento di numerosi record nevosi in questa parte del nord America.

Luca Angelini

 

 

 

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