I colpi di vento nei TEMPORALI

Una premessa: tra colpi di vento, trombe d’aria uragani e tifoni spesso si fa una gran confusione e invece ogni fenomeno, per dirla alla Andrea Baroni, ha una sua particolarità fisica e determina particolari conseguenze. In primo luogo uragani e tifoni sono strutture cicloniche alla mesoscala (per conoscere le scale della meteorologia consiglio questo interessante VIDEO), mentre i temporali comuni possono dar luogo a colpi di vento (quasi sempre) e a trombe d’aria (a volte).

Quello che dobbiamo sapere è che la tromba d’aria è una colonna d’aria calda e umida che sale entro la base di una nube temporalesca, mentre un colpo di vento, anche detto “raffica lineare” è una corrente d’aria fredda e asciutta che precipita verso il suolo dalla base di una nube temporalesca. Due cose completamente antitetiche quindi.

Detto questo, i temporali più estesi ed intensi nascono e si sviluppano quando la differenza di temperatura fra la massa d’aria fredda in arrivo e quella calda preesistente raggiunge livelli ragguardevoli; in tali occasioni gli scambi di calore fra il suolo e la sommità della nube diventano molto rapidi e possono creare fenomeni estremamente violenti.

Il cumulonembo, ovvero la nube temporalesca, può essere assimilato a una macchina termica, il cui compito è quello di portare aria calda verso l’alto (7-10 km di altezza), riempiendo poi il vuoto rovesciando verso il basso l’aria fredda presente ad alta quota. In occasione dei temporali più forti quindi si possono generare dei veri e propri blocchi di aria molto fredda che scendono molto rapidamente verso il suolo, accompagnati a forti precipitazioni e venti verticali di rara violenza.

Queste correnti discendenti una volta arrivate al suolo poi si espandono in orizzontale a ventaglio su un’area anche piuttosto vasta, generando il “gust front” (ossia il fronte delle raffiche lineari in antitesi con la tromba d’aria). Il passaggio di questo fronte di raffica porta a colpi di vento improvvisi e talmente intensi che in alcune occasioni esse possono arrivare a soffiare fino a 100-120 km/h. In diversi casi si nota il passaggio nel cielo della “nube a mensola“, classica banda nuvolosa ben definita, seguita dalla colonna delle piogge, che compare subito dietro con apparenza grigia, plumbea e uniforme.

Spesso però la corsa del fronte di raffiche si arresta a pochi chilometri dal cuore del temporale, ma in alcune occasioni si può arrivare ad osservare nubi a mensola a distanze superiori ai 20-25 km.

Pertanto se in una giornata nuvolosa ma con vento relativamente calmo, improvvisamente avvertite l’arrivo di forti raffiche di vento freddo associate a nubi molto basse, potrete intuire che a pochi chilometri da voi si sta scatenando un temporale molto forte. Ci prenderà, non ci prenderà? La risposta varia da caso a caso. Qualche volta potremmo anche cavarcela ma il più delle volte, quando in cielo compare questa nube minacciosa, conviene trovarsi un riparo per tempo.

Luca Angelini

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