
“Questi sono i giorni della merla e quindi arriva il freddo”. Chi di voi in questi giorni non ha sentito frasi come questa? Cosa c’è di vero, che valore può avere questo detto? Appunto, si tratta di un detto popolare quindi, dal punto di vista previsionale, non ha alcun senso. La definizione deriva semplicemente dal fatto che, dal punto di vista della statistica climatologica, la terza decade di gennaio e la prima di febbraio racchiudono il periodo dell’anno con le temperature più basse. Questo non vuol dire oggi debba per forza essere una giornata glaciale, e infatti non lo è visto che le temperature sono previste in aumento e diminuiranno nuovamente (guarda che disdetta…) solo dopo il 3-4 di febbraio. Inoltre (lo ripetiamo per l’ennesima volta) tempo e clima non sono la stessa ma viaggiano su scale spaziali e temporali diverse.

Ricordate quella moda di qualche tempo fa, quella di battezzare le perturbazioni e gli anticicloni? Ebbene, esauriti i nomi di fantasia, considerato soprattutto il gran numero di alte e basse pressioni rispetto ai limitati personaggi dell’inferno dantesco, venne imboccata la strada degli aforismi popolari, che altro non sono se non i comuni proverbi. Si, esatto rosso di sera, nubi a pecorelle, calendari, lune… et voilà previsione in palla di vetro è servita. Chissà mai che un giorno il buon Paolo Fox possa sopperire alla mancanza di credibilità dimostrata dai super computer che ogni giorno macinano “solo” 600 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo….
Luca Angelini