I nastri convogliatori di masse d’aria

La Warm Conveyor Belt, il Nastro Convogliatore Caldo delle quote medio-basse (colore rosso).

Nominata da qui in avanti con la dicitura WCB, si identifica come un grande fiume di aria mite e umida di diversa origine e collocazione largo un centinaio di chilometri e lungo anche alcune migliaia che risale dalle basse quote fin verso i 3000 metri. Se la massa d’aria che vi si accompagna risale dal nord Africa si parla di
WCB continentale, se si origina sul vicino Atlantico si parla di WBC marittima, se trae origine dal medio Atlantico si parla di WCB delle medie latitudini. Nell’immagine sopra Lo schema semplificato dei nastri convogliatori che accompagnano un’onda depressionaria (il cui centro è contrassegnato con la lettera”B” ) e perturbazione annessa. La massa nuvolosa di quest’ultima è identificata dal colore nero. Fonte Satrep Online.

In ogni caso, il flusso proveniente tra sud-est e sud-ovest, si origina al di fuori di un sistema frontalle, per inserirsi in un secondo tempo tra la parte posteriore di un fronte caldo e quella anteriore del fronte freddo che segue. A seconda della curvatura ciclonica o anticiclonica che la guida, la si può ulteriormente suddividere in “retrograda” (che tende a risalire la superficie del fronte freddo arricciandosi poi verso ovest attorno al minimo di pressione che guida l’intero fronte) e “avanzata” (che tende invece a proiettarsi in avanti, verso est assumendo curvatura anticiclonica). Lo scorrimento caldo si inserisce nella parte sottovento dell’asse di saccatura, ossia laddove solitamente si sviluppano i fenomeni più organizzati del cosiddetto “settore caldo”, compasso aperto tra i fronti caldo e freddo. In taluni casi il suo flusso umido può interagire con il soprastante e più secco ramo ascendente della corrente a getto; con generazione di forte instabiità e fenomeni anche di tipo convettivo e temporalesco.

Durante l’estate l’aria molto calda, pescata dai deserti del nord Africa o dalle acque subtropicali atlantiche, scorre al di sopra del Mediterraneo e raggiunge la nostra Penisola carica di vapore e di energia sotto forma di calore sensibile e latente.Il flusso della WCB si sviluppa preferibilmente in caso di depressioni giovani e ben strutturate e si rende visibile dal satellite per emzzo di una banda nuvolosa inizialmente piuttosto disorganizzata che scorre dai quadranti meridionali verso nord procedendo parallelamente al fronte freddo fino a sovrapporsi ad esso (caso retrogrado) o ad allonanarsi verso est (caso avanzato). Celebri i violenti temporali pre-frontali estivi che si strutturano entro il tessuto della WCB in caso di colonna d’aria molto instabile, temporali quasi sempre più intensi di quelli apportati dalla perturbazione vera e propria. A seguito dello scorrimento sopra le acque più fresche del mare, la WBC libera l’instabilità originaria solo una volta che impatta i contraforti sud-alpini e quindi in primis l nostre prealpi. E’ il caso di forti e persistenti precipitazioni anche di tipo alluvionale.

La Cold Conveyor Belt, il Nastro Convogliatore Freddo delle quote inferiori (colore blu).

Meno importante e attivo rispetto alla Warm Conveyor Belt, il nastro convogliatore freddo può strutturarsi sul settore settentrionale di un centro depressionario in fase di sviluppo e approfondimento. Esso trasporta aria fredda nei bassi strati, la quale scorre generalmente provenendo dai quadranti orientali davanti e parallelo al fronte caldo e tende a risalire di quota in prossimità del minimo centrale. La Cold Conveyor Belt, poco prima dell’inserimento nel minimo, può scorrere parallelo alla Warm Conveyor Belt ma a quota inferiore. La sua azione diviene più attiva e marcata se agevolata dall’orografia. Noto è il caso della Bise che fluisce sul versante alpino svizzero incanalandosi poi entro la valle del Rodano contribuendo alla strutturazione di un minimo di pressione sul golfo Ligure o sulla valle Padana. Solitamente si tratta di aria asciutta, ma nel caso scorra sotto le precipitazioni prodotte dal ramo finale della Warm Conveyor Belt, può umidificarsi per evaporazione e produrre strati nuvolosi bassi, raramente accompagnati a loro volta da precipitazioni proprie.

L’Upper Relative Stream, il flusso umido delle quote medie (colore verde).

Flusso caldo-umido che corre alla quota media di circa 500hPa sottovento all’asse di una saccatura entro un letto a tratti discendente, ma per la maggior parte del percorso ascendente fino a convergere entro il minimo principale. Esso proviene generalmente dai quadranti sud-occidentali fin nelle immediate vicinanze del centro motore della depressione, allorquando si arriccia in senso antiorario attorno ad esso con la tipica forma a spirale nella nuvolosità che gli corrisponde. La sua direzione di flusso denota la level guide dei corpi nuvolosi di una perturbazione o di una struttura temporalesca.

La Dry Intrusion, l’intrusione di aria secca delle quote superiori (colore giallo).

Altra denominazione della corrente a getto, si presenta quale flusso freddo e secco e per diversi tratti discendente proveniente dagli alti piani della troposfera e, a volte, anche da quelli inferiori della stratosfera. La Dry Intrusion subentra sopravvento all’asse di una saccatura provenendo in genere dai quadranti nord-occidentali ed è ben rintracciabile nelle carte a 200-300hPa, ma soprattutto tramite le immagini satellitari nell’elaborazione “airmass”. In alcune circostanze può sovrapporsi in tutto o in parte all’Upper Relative Stream e/o alla Warm Conveyor Belt recando una forte instabilizzazzione della colonna d’aria, soprattutto laddove si accompagni alla presenza di nuclei avvettivi di vorticità ciclonica. Quest’ultima situazione può portare anche ad una intensificazione della porzione frontale sottostante esaltandone ulteriormente la fenomenologia o innescando fenomeni temporaleschi di tipo prefrontale o frontale, anche di notevole intensità.

Luca Angelini

 

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