Un minimo di bassa pressione, colmo di aria polare marittima, inserito entro il canale depressionario ormai ben disteso dalla Groenlandia fin sul Mediterraneo centrale, si sta portando in queste ore sull’Algeria. Domani, martedì, lo ritroveremo sul mar di Sardegna, dove fungerà da esca per una seconda ondulazione ciclonica in avvicinamento al versante nord-alpino.
Entro il minimo sardo verranno a confluire una massa d’aria subtropicale in risalita dallo Ionio e una massa d’aria polare marittima in ingresso dalla porta francese del Rodano. La discontinuità termica risultante produrrà lo sviluppo di un transiente (una debole perturbazione in questo caso) che si porterà sulle nostre regioni centro-meridionali impostando condizioni di fervente instabilità atmosferica.
Martedì su queste regioni dovremo dunque mettere in conto la possibilità di rovesci a macchia di leopardo, alternati a temporanee schiarite. Il limite delle nevicate, stante la miscelazione delle masse d’aria coinvolte, si attesterà mediamente intorno a 1200 metri sull’Appennino centrale e nelle zone interne della Sardegna, fino a 1400-1500 metri sull’Appennino meridionale e sul sub Appenino centrale.
Viste le condizioni termodinamiche sulla zona in questione, non si esclude la possibilità di locali episodi temporaleschi, con temporaneo calo di temperature e quote neve laddove si instaurino precipitazioni intense e prolungate, più probabili sul settore peninsulare, ad eccezione della Toscana. Qualche pioggia possibile anche in Romagna.
Frattanto il secondo minimo si approssima alla cresta alpina, dove darà luogo a nevicate intermittenti sui settori di confine centro-occidentali, mentre l’aria fredda al seguito inizierà ad incanalarsi nella valle del Rodano ponendo le basi per il peggioramento atteso su tutta l’Italia tra mercoledì e venerdì, di cui parleremo diffusamente in un prossimo articolo.
Luca Angelini
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