
Calano le ombre ma non sono quelle della notte. E’ la colonna di nubi che pesa sopra le nostre teste e che diventa sempre più imponente fino ad oscurare il sole. Arriva il vento e pensiamo: “adesso sarà acqua a catinelle”. E invece niente di niente, tutto quel vento ci porta il profumo della pioggia caduta chissà dove ma da noi tutto secco. Eppure sembrava fatta. Cosa ha “deviato” all’ultimo momento il nostro super temporale?
La stessa domanda ce la facciamo quando da un cielo apparentemente scialbo e non certo minaccioso si scarica poi inaspettatamente l’inverosimile. Insomma, questi temporali si divertono a prenderci in giro? In realtà le meccaniche che guidano le sorti di un temporale sono molteplici e complesse. Diverse sono in primis le strutture temporalesche stesse: ci sono quelle a cella singola, a multicella a supercella. Insomma come vedete, se vogliamo approfondire l’argomento “temporali” le cose subito si complicano. Ora, senza addentrarci in particolari tecnici per i quali rimandiamo senz’altro alla nostra apposita sezione, cerchiamo solo di capire come prevedere con alcune semplici regole il nostro temporale.
Punto primo: dobbiamo tenere presente le situazioni sinottiche favorevoli ai temporali sulla nostra zona sono quelle prevedono correnti miti e umide da sud-
E qui invece iniziano le complicazioni. Teniamo anzitutto presente che nel letto delle correnti miti sud-
Ma l’aria fredda a questo punto è in grado a sua volta scalzare e sollevare l’aria mite circostante la quale va dunque a costruire la seconda cella temporalesca che prende il posto della precedente. Quest’ultima nel frattempo tenderà a indebolirsi e poi a dissolversi. Questo principio a catena continuerà finchè si manterranno inalterate le condizioni sinottiche descritte e il nostro sistema temporalesco diventerà a “multicella”, quello da noi più frequente. Il temporale in sostanza è formato da diverse celle convettive in diverso stadio di sviluppo.
Ma dove si forma la seconda cella rispetto alla prima? Non dove potremmo credere ossia a nord-
Una volta noto questo meccanismo, non ci faremo più sorprendere dal nostro temporale e sapremo quando un cielo nero e minaccioso ci porterà effettivamente l’acqua o darà l’impressione di girarci intorno facendo solo tanto fumo e poco arrosto.
Luca Angelini
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