Inferno ispanico

Se quello che avviene su un dato luogo in un dato momento non è di per se la dimostrazione di un cambiamento climatico in atto, la persistenza di una anomalia come quella che stanno vivendo in questa estate tremenda i nostri amici Iberici di sicuro deve far riflettere. L’anomalia è, sia legata ad una cronica mancanza di piogge, sia ad un sovraccarico termico vistoso e pressochè costante.

Non che Spagna e Portogallo brillino per un clima estivo fresco e siano nuovi a situazioni di caldo intenso durante la stagione, tuttavia quello che ci suggerisce per giovedì 13 luglio la carta rappresentata in figura (click per aprirla), è forse qualcosa che va al di là della semplice constatazione di un parametro fisico.

Vaste zone interne dell’Andalusia si preparano ad affrontare valori massimi diurni sino a 46 gradi (quarantasei gradi), zone ancor più vaste all’interno di regioni che coprono una superficie grande come il nostro nord Italia si aspettano valori diffusi tra 43 e 45 gradi, in Castiglia e nella Comunità Autonoma di Madrid tra 40 e 42 gradi. Salendo a 1.500 metri si sovrappongono valori di 30-32 gradi in libera atmosfera, mentre la superficie di 500hPa si porrà a quasi 6 mila metri con una temperatura compresa tra -5 e -8 gradi.

Se allarghiamo il quadro all’intero bacino mediterraneo notiamo una situazione analoga e pertanto ci sovviene un interrogativo: non è che la fascia climatica subtropicale si sia ormai estesa in pianta stabile a quella che un tempo era la fascia temperata-calda mediterranea? Domanda naturalmente retorica…

Luca Angelini

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