
Stanno iniziando a giungere i dati ufficiali riferiti all’andamento meteorologico dell’inverno meteorologico che, ricordiamo, comprende il trimestre dicembre, gennaio e febbraio. Secondo i dati raccolti ed elaborati dalla Rete Meteonetwork (a breve avremo anche la conferma da parte del CNR), anche l’inverno 2022/23 ha preso un abbaglio, risultando più mite e asciutto del normale.

TEMPERATURE: il trimestre invernale appena trascorso ha chiuso con una anomalia media delle temperature pari a +2,2°C. Gli scarti più evidenti, con una anomalia più pronunciata al nord, in particolare lungo le aree alpine; scarti fino a 4°C oltre la media su Valle d’Aosta, est Lombardia e Alto Adige-Sud Tirol. Valori più consoni su alcune aree del sud e della Sardegna. Questa anomalia si accentua se andiamo a valutare i valori minimi notturni (+2,8°C a livello nazionale), mentre scende a +1,5°C, sempre a livello nazionale, per le massime del giorno. Sempre le aree alpine in pole position tra le aree più miti, in modo particolare la Valle d’Aosta, Trentino e Alto Adige-Sud Tirol, sopra tra 4 e 6°C sia nelle minime che nelle massime.

PIOGGE: anche dal punto di vista della piovosità e della nevosità generale, l’inverno ha davvero deluso: l’apporto generale di precipitazioni è stato inferiore del 26% rispetto alla norma. Si conferma la situazione, sempre più drammatica, dell’estremo nord-ovest, in particolare di Piemonte e Valle d’Aosta, che hanno chiuso l’inverno con l’80% di precipitazioni in meno del normale, dato che va a sommarsi ai già pesanti deficit precedenti, per un totale di oltre due anni quasi a secco. Situazione analoga anche su diverse altre zone dell’arco alpino. Piovosità inferiore alla media anche su alcune aree del centro (in particolare Lazio e Abruzzo), sulla Calabria ionica, l’est della Sicilia e le coste tirreniche della Sardegna. Apporti piovosi più accettabili su alcune zone della Toscana, sull’Appennino umbro-marchigiano,, su alcuni settori dell’Appennino meridionale e sui monti settentrionali della Sicilia.
Fonte dati: Rete Meteonetwork
Luca Angelini