Ecco quello che è mancato al nostro inverno: uno schema meteorologico di blocco che permettesse l’afflusso ripetuto e il successivo assestamento di masse d’aria fredda sul nostro territorio. Questa situazione, paradossalmente ma neanche tanto, si sta verificando proprio ora che il vortice polare sta iniziando a cedere a partire dalle quote più alte della stratosfera, consentendo maggior libertà di movimento alle masse d’aria gelida che finora sono rimaste imprigionate oltre il Circolo Polare.
Le elaborazioni numeriche più recenti, danno per molto probabile l’afflusso di aria via via più fredda sull’Italia per tutta la settimana corrente. Oltretutto, in parallelo, anche la sagoma dell’anticiclone atlantico, che in un primo tempo sembrava dare il time out a questa situazione già a partire dal prossimo weekend, pare abbia preferito sfogare verso nord, finendo per dar manforte a questo scorcio di inverno tardivo.
Scorcio di inverno che si accompagnerà certamente anche a nevicate a bassa quota. Come anticipavo ieri in questo approfondimento, si inizierà già martedì 8 con parte delle regioni settentrionali (in giornata approfondiremo questo argomento), ma il freddo e la neve raggiungeranno anche le basse quote anche al centro nei giorni successivi, per poi approdare, un po’ attenuati, anche il sud entro il fine settimana.
Possibilità dunque di rivedere pianure spolverate, con mimose fiorite di bianco, non è da escludere anche in val Padana, mentre gli operatori turistici invernali appenninici, vessati da un inverno persosi ai tropici, avranno motivi di rifarsi e, magari con un po’ di fortuna, tirare sino al ponte di Pasqua.
Luca Angelini
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