Una fase di autentico inverno congederà il 2014 su tutta l’Italia. Una sequela di irruzioni d’aria via via più fredda dovuta ad un vistoso seppur temporaneo rallentamento delle westerlies, le correnti portanti che di norma spingono da ovest verso est e che ora invece assumono una componente prettamente meridiana. Lo start di questa situazione, partita da una saccatura canadese sprofondata in Atlantico, e ora richiamata entro il flusso perturbato principale, sta per innescare un effetto a cascata, all’origine dell’afflusso verso l’Italia di masse d’aria via via più fredde, prima di natura marittima, poi continentale.
L’alta pressione atlantica funge quale ago della bilancia per lo sviluppo di quella che si sta prospettando un’ondata di freddo, tutto sommato breve, ma indubbiamente di tutto rispetto.
Il primo pacchetto di aria fredda, di origine polare marittima, è pervenuto sull’Italia nella giornata di Santo Stefano, cui è subito seguito un secondo, organizzato nella perturbazione che sta ancora attraversando le nostre regioni centro-meridionali e che è previsto traslare nelle prossime 36 ore verso la Grecia, per approdare poi sull’Ucraina . Se il primo è bastato per far riallineare le temperature entro la media del periodo, il secondo le ha spinte al di sotto di 2-3°C, con un calo parziale fino a 10°C rispetto agli anomali valori precedenti. Ma il bello deve ancora arrivare.
Oggi, domenica 28, un terzo nucleo di aria polare marittima si sta organizzando nei pressi della Danimarca e giungerà all’impatto contro il versante nord-alpino nella giornata di lunedì 29 e, scivolando lungo l’Adriatico, andrà a porre il suo quartier generale sullo Ionio nella giornata di martedì 30. In Italia è previsto un ulteriore calo termico fino a 2-3°C. Nel frattempo però il Getto Polare torna ad accelerare nel bel mezzo dell’Atlantico, causando il progressivo coricamento dell’asse anticiclonico verso nord-est.
In questo modo il flusso portante sullo scacchiere europeo tende a svilupparsi con moto retrogrado e ad avvettare sull’Italia aria di matrice via via sempre più continentale. Il minimo ionico fungerà da cinghia di trasmissione e imprimerà alla circolazione sull’Italia, una componente marcatamente antizonale (da est) la quale confluirà entro un complesso sistema depressionario sviluppato sull’intero comparto mediterraneo centrale e orientale. Sull’Italia ulteriore crollo termico fino a 6-7°C rispetto allo step precedente, per un totale di 18-20 gradi in meno rispetto alla fase anticiclonica di partenza!
Questo descritto, rilevato dalle elaborazioni medie d’ensemble mediate su 6 modelli GCM (a scala globale) andrà senz’altro approfondito alla luce dei prossimi aggiornamenti, onde localizzare con sufficiente precisione, non solo l’entità del freddo in arrivo, ma anche la collocazione e delle precipitazioni nevose che, ve lo diciamo fin d’ora, potranno interessare diverse regioni d’Italia, persino a quote prossime al livello del mare.
Luca Angelini
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