La “merla” se ne va (e forse anche l’inverno)

Ricordate quella moda di qualche tempo fa, quella di battezzare le perturbazioni e gli anticicloni? Ebbene, esauriti i nomi di fantasia, considerato soprattutto il gran numero di alte e basse pressioni rispetto ai limitati personaggi dell’inferno dantesco, venne imboccata la strada degli aforismi popolari, che altro non sono se non i comuni proverbi. Si, esatto rosso di sera, nubi a pecorelle, calendari, lune… et voilà previsione in palla di vetro è servita.

Senza prender lezioni da quel genio della comicità che è Checco Zalone, tutti dovremmo aver capito che il tempo ha cambiato le regole e se la pioggia può diventare “sole a catinelle”, allora anche i giorni della merla, 29-30 e 31 gennaio, possono diventare i “giorni della sberla”. La sberla è naturalmente quella assestata a tutti coloro i quali si aspettano il meglio dall’inverno proprio in questi, salvo rimaner regolarmente delusi.

Che volete che sia? Questo è il conto messo in mora per il tanto decantato progresso. L’inverno? Sorpassato, così come del resto retro son considerati coloro che parlano di etica, di ambiente, di ecologia in un mondo che punta tutto sullo sviluppo, dove qualcuno, cari amici, arriverà al punto di farsi disegnare i modelli da Giugiaro, pur di far credere che il clima non sia cambiato. In questo oceano di silenzio rimanevano solo i giorni della merla: emigrata da tempo negli USA però, l’impavida merla ha ora gettato la spugna davanti ad un monster anticiclone che sta spiazzando anche gli amici d’oltreoceano, alle prese con ben altri grattacapi.

Nino, Nina, Pino o Pina poco cambia; la musica viaggia a quattro quarti e in questa fetta di mondo gli ultimi giorni di gennaio segnano il passo di un inverno ormai in declino o, per qualcuno, addirittura mai iniziato. Eppure c’è chi, nostalgico (come il sottoscritto), aspetta ancora che arrivi il freddo, che arrivi la neve anzi, a dirla tutta, basterebbe anche solo un po’ di pioggia visto che gennaio si sta rivelando tra i più asciutti degli ultimi anni. E’ a proprio persone come me, come te, come voi, cari amici, che è dedicato questo schiaffo, pardon questa sberla, e i giorni a lei dedicati anche quest’anno volati via insieme al loro non inverno.

Luca Angelini

Tradizioni meteo perdute,la scomparsa dei “giorni dell merla”