La Niña: siamo alle battute finali

Dalla primavera, con una probabilità dell’85%, si dovrebbe passare in fase neutra per poi forse ritrovarsi in condizioni opposte nella seconda parte del 2023. El Niño ha attualmente una probabilità di realizzo di circa il 60% entro il prossimo autunno e, dopo tre inverni filati con La Niña, sembrerebbe a prima vista molto probabile. Tuttavia ci sono alcuni fattori che forniscono incertezza.

Le proiezioni dell’ENSO inizializzate tra febbraio e l’inizio della primavera meteorologica hanno una minor precisione perché la primavera è un periodo di transizione per questa oscillazione e rende più difficile per i modelli individuare la soluzione corretta. In altre parole, anche alla luce del grafico proposto qui sotto, si sta chiudendo definitivamente il lungo periodo caratterizzato da la Niña e ci sono elevate probabilità che le temperature del Pacifico tropicale tornino alla neutralità. Le possibilità per El Niño, ovvero per un riscaldamento della stessa superficie oceanica in prossimità del sud America il prossimo autunno, sono in aumento, ma avremo un quadro migliore nei prossimi mesi, quando avremo superato la barriera di prevedibilità primaverile.

Conseguenze su tempo di casa nostra? Dirette nessuna. In via indiretta ci si potrebbe attendere una diversa partenza e sviluppo delle onde di alta e bassa pressione, con relative modifiche anche ai regimi di piovosità. E, semmai ingranasse, si potrebbe sperare in uno sblocco della situazione siccitosa che affligge diverse regioni dell’Italia, in primis quelle di nord-ovest e le tirreniche centrali.

Fonte dati : NOAA

Report Luca Angelini