La prossima ondata di “maltempo” porterà anche un calo delle temperature?

Sembrerebbe automatico ma non lo è; primo perché una fase di maltempo, ovvero di condizioni meteorologiche perturbate, implica appunto il transito di una o più perturbazioni atmosferiche. Queste ultime nascono e si sviluppano per lo scontro di masse d’aria diverse, masse d’aria calda a precedere il passaggio e masse d’aria più fredda a seguirlo. Se gli scambi meridiani che comportano questa condizione però non sono particolarmente profondi (in latitudine) gli sbalzi di temperatura associati al transito di perturbazioni quasi non sono avvertiti.

Nel nostro caso, quello che si presenta nel corso del prossimo fine settimana, osserviamo che la corrente d’aria richiamata a a precedere la massa perturbata andrà a prelevare un flusso molto caldo (per la stagione) dall’entroterra sahariano; correnti africane dunque, anche se a curvatura ciclonica. Il risultato però sarà quello di assistere ad una nuova intensa scaldata proprio nell’immediatezza del cambiamento (non vogliamo chiamalo peggioramento…), ossia tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre, in modo particolare al centro e al sud, dove l’anomalia potrebbe toccare anche gli 8-10°C rispetto alla media della terza decade di ottobre.

A seguire però, tra sabato 21 e domenica 22 ottobre, è atteso l’ingresso dell’aria fredda (fredda=a temperatura inferiore alle condizioni precedenti) e i termometri perderanno diversi gradi riallineandosi alla media del periodo. Questo per qualche giorno in quanto nella prima parte della prossima settimana affluirà ancora aria piuttosto mite con possibile rialzo dei valori al di sopra delle medie al centro e al sud (dato da confermare).

Luca Angelini