
Non è qualche sparuto temporale, magari anche abbondante, a risanare un deficit accumulato in molti mesi di precipitazioni scarse o nulle. L’illusione che un solo temporale, magari anche a carattere alluvionale, possa colmare come per incanto un ammanco così grave è pura utopia. Oltretutto eventuali piogge forti su terreni inariditi e quindi fortemente induriti provoca dilavamento con perdita anche di gran parte di quell’acqua. Fatto sta che, secondo le rilevazioni del sistema di monitoraggio Copernicus, l’Europa sta messa male ancora oggi, con gran parte dei territori in deficit e/o con vegetazione in forte stress idrico. Le riserve sotterranee e di superficie sono sempre ai minimi storici. Secondo i dati utilizzati per la mappa in figura, l’indicatore combinato della siccità indica che il 47% del suolo europeo si trova in stato di allerta per mancanza d’acqua e il 17% in condizioni di allarme grave.
Fonte dati: Sistema Copernicus
Report Luca Angelini
