L’Europa è rimasta orfana del gelo

L’impronta inconfondibile di un anticiclone che poco ha di normale sia come estensione, sia per potenza che per durata, ha ripercussioni evidenti sull’andamento climatico di quest’ultimo scorcio di febbraio a scala continentale.

Esauriti gli apporti freddi dei giorni scorsi, ora l’anomalia diventa evidente anche sul nord Europa, anche se l’area nevralgica rimane quella occidentale. Basti pensare che in Francia, dove sono stati battuti diversi record, abbiamo valori 12-15°C superiori alla media climatologica dell’ultima decade di febbraio, così come anche nel Regno Unito (anche qui diversi record stracciati), mentre in Spagna lo scarto è di 8-10°C e in Portogallo, 4-5°C.

Clima più mite della norma anche in Norvegia (5-6°C), Svezia, Danimarca, Germania, Polonia, Svizzera e Austria (7-9°C). Per trovare valori in media, ma che già da domani – giovedì 28 febbraio – saliranno anche vistosamente al di sopra, ci dobbiamo spostare nei paesi Balcanici, in Islanda e sulla Russia europea.

Per trovare valori sotto lo zero ci dobbiamo spingere al di là degli Urali, quindi in Siberia.

Dell’Italia, come sappiamo, la mitezza anomala interessa soprattutto il nord (6-8°C sopra la media), il centro e la Sardegna (3-4°C), mentre il sud beneficia di valori in media, anche se previsti in rialzo di 4-5°C nel corso dei prossimi giorni.

Luca Angelini