
Estati diverse e tempi diversi anche. Correva l’ormai lontano agosto del 1976, che fu l’agosto più freddo e piovoso degli ultimi 50 anni. Una circolazione generale dominata da correnti perturbate legate alla presenza anomala di un anticiclone sulla regione scandinava. Queste situazioni di blocco solitamente portano allo scorrimento ripetuto di nuclei di aria fredda dal nord Europa verso il Mediterraneo, dove si invorticano per contrasto con le acque più tiepide, dando vita anche a cicloni di tipo tropicale, noti come TLC.
In quel freddo mese di agosto si susseguirono sull’Italia gocce fredde, flusso perturbato atlantico e – dopo il 17 – addirittura da una intensa irruzione artica direttamente dal Polo, con il probabile innesco proprio di un TLC che penalizzò notevolmente le regioni adriatiche. Tutto questo portò a pesanti conseguenze sul nostro territorio, con disastri in molte zone d’italia e, a metà mese, anche a pesanti alluvioni con dispersi e diverse vittime. In figura un documento d’epoca riferita all’alluvione di Gabicce nelle Marche.
Erano altri tempi, il clima molto diverso da oggi; gli anni 70 si inserirono infatti in un ciclo climatico più piovoso della media, caratterizzato anche da estati fresche, con temperature spesso al di sotto della norma (la norma allora era quella del trentennio 1941-1970, quindi certamente già meno calda dell’attuale) e fasi calde più brevi e quasi mai esasperate. Insomma tutto il contrario di oggi. Quell’anno l’estate finì a luglio o forse, per meglio dire, fu l’anno senza estate e anche settembre si portò in autunno l’eredità di una estate mai iniziata, quasi un’altra era climatica rispetto ad oggi.
Matteo Grilli
adattamento Luca Angelini
L’incredibile ondata di freddo e maltempo dell’agosto 1976
