Qualche giorno fa avevamo posto l’attenzione su una presunta apertura della porta artica dall’area circompolare in direzione del nord Europa, con tanto di deflusso freddo a cavallo tra la fine di settembre e i primissimi giorni di ottobre, in particolare su Groenlandia, Islanda e Paesi Scandinavi.
Bene, oggi, alla luce dei più recenti aggiornamenti, pare che sui settori appena menzionati si stia confermando effettivamente questo disegno freddo. Sul dopo invece sorgono molti dubbi.
Come sempre le traiettorie di propagazione di una corrente fredda oppongono notevoli difficoltà numeriche, così che la modellistica utilizzata per le previsioni ci mostra attualmente due scenari piuttosto differenti.
Il modello inglese ECMWF, 50 previsioni parallele che vediamo riassunte nello scenario medio rappresentato nella parte destra della figura qui sopra relativa al prossimo 3 di ottobre, mette in evidenza una colata fredda che incontrerà alcune difficoltà nel propagarsi verso il Mediterraneo e l’Italia per l’azione di sbarramento imposta dall’arco delle Alpi. L’abbassamento delle temperature potrebbe pertanto rimanere dapprima oltralpe per poi scivolare temporaneamente lungo il versante adriatico.
Il modello americano GFS invece, 20 previsioni parallele che vediamo riassunte nella parte sinistra della medesima figura, ci induce a ritenere che l’aria fredda possa avere qualche opportunità in più anche per svalicare in Italia, portando un paio di giorni con temperature al di sotto della media tra il 3 e il 5 di ottobre,
Chi avrà ragione? Al momento non abbiamo elementi probabilistici sufficienti per saperlo. Dal canto nostro quindi continueremo ad indagare finchè, nei prossimi giorni, non constateremo una convergenza di vedute tra modelli che ci consentirà una maggior probabilità di successo della previsione.
Luca Angelini
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