Sembrerebbe un titolo riferito ad un articolo dello scorso inverno. Peccato che lo scorso inverno di neve sulle Alpi ne è arrivata proprio pochina ed ecco quindi che subito si comprende l’attualizzazione di questo argomento. Esattamente come accaduto giovedì scorso (18 maggio), quando avevamo annunciato l‘arrivo della neve addirittura sin sotto i 2.000 metri, anche in questo frangente è doveroso focalizzare l’attenzione su questa evenienza paradossalmente tutta primaverile.
Una nuova perturbazione, un meccanismo che già conosciamo, ben descritto nella sinottica in questo articolo e nei particolari in quest’altro approfondimento. Ebbene, con questa perturbazione, accompagnata in quota da una massa di aria polare marittima, riverserà sull’arco alpino il suo carico più abbondante e intenso di precipitazioni.
Proprio in virtù di quest’ultimo particolare anche nel corso di lunedì 23 maggio si realizzerà un deciso calo delle temperature in quota e pertanto anche del livello dello zero termico, che potrà scendere anche di oltre 2.000 metri rispetto alla quota di domenica. L‘intensità delle precipitazioni e il rovesciamento dell’aria fredda che si farà strada verso il basso attraverso i temporali più generosi, potrà quindi riportare ancora una volta la neve sino in prossimità di 2.000 metri, ma non solo.
Nella mattina di lunedì ad esempio, in alta Valle d’Aosta, i fiocchi potranno localmente e temporaneamente spingersi addirittura fin verso i 1.400-1.600 metri, scendendo pertanto anche nei fondovalle più prossimi al confine di Stato. Sarà probabilmente questa la zona dove la neve cadrà più abbondante (vedi figura) Situazione analoga in alta val d’Ossola, soprattutto in zona Formazza, in alta Valtellina e Valchiavenna, nonchè in val Venosta ed Aurina, dove potrà sbiancare fin verso i 1.600-1.700 metri. Possibilità di neve quindi ancora una volta a Cervinia come a Livigno.
Attenzione però, dato che anche l’Appennino, nel suo piccolo, potrà metterci del suo. Pur in condizioni più occasionali e fortuite, anche i tratti tosco-emiliano ed umbro-marchigiano potranno assistere a brevi spruzzate di zucchero a velo fin verso i 1.800 metri. Ci dovremmo aspettare ad esempio imbiancato il “solito” Cimone come anche qualche tratto dei Sibillini.
Poi, così come veloce arriverà, tanto così veloce se ne andrà e pertanto nella giornata di martedì 24, stante il rapido miglioramento delle condizioni atmosferiche, anche le temperature sono previste in rialzo. Sui monti comunque, resteranno ancora per un po’ i segni bene evidenti di questa nuova “zampata” bianca del grande nord.
Luca Angelini
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