Le correnti perturbate che si svolgono lungo l’emisfero, mostrano una vistosa ondulazione ciclonica all’altezza del vicino Atlantico. Questa saccatura, bloccata ad est dalla presenza di un campo di alta pressione anomalo con massimi sull’area baltica, evolve molto lentamente, tant’è che occorreranno alcuni giorni prima che la sua azione risulti determinante per il tempo sull’Italia.
Nonostante ciò, le nostre regioni più occidentali riusciranno a venir raggiunte dal corpo nuvoloso di testa, che lunedì 9 maggio si porterà in particolare sulle regioni settentrionali. Le piogge che si accompagnano al transito di questo primo corpo nuvoloso in fase avanzata di sviluppo e dunque in via di indebolimento (il n.1 sulla carta riprodotta in alto), saranno per lo più deboli, ma piuttosto estese.
Interesseranno soprattutto le seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia, Trentino, Alto Adige, Veneto occidentale e Friuli tra la notte e la mattina di lunedì, mentre nel restante arco della giornata si presenteranno più sporadiche e concentrate prevalentemente su Piemonte, Valle d’Aosta ed arco alpino. Su quest’ultimo settore si potranno avere deboli nevicate mediamente fin verso i 2.000-2.300 metri.
In serata infine, mentre sul resto del settentrione si assisterà ad una temporanea cessazione dei fenomeni per allontanamento della perturbazione n.1, su Piemonte e Valle d’Aosta si avrà una nuova intensificazione per l’approssimarsi della perturbazione n.2, in arrivo dalla Francia.
Sul resto del Paese non si avranno precipitazioni degne di nota, fatta eccezione per qualche piovasco non escluso nelle ore pomeridiane lungo la dorsale appenninica centrale. Su centro e Sardegna comunque non mancheranno passaggi nuvolosi irregolari, accompagnati da un rinforzo della ventilazione di Scirocco che sull’Isola porterà ad un primo rialzo delle temperature. Al sud e lungo le coste del centro peninsulare il sole riuscirà comunque a prevalere.
Luca Angelini
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