L’uragano Lorenzo prima e dopo

Torniamo a parlare di questa figura atmosferica, sia per darvi qualche nozione interessante e curiosa, sia per dimostrare come sia facile incappare nella mala informazione.

Se osservate la figura, noterete nella parte sopra l’impressionante sagoma del ciclone tropicale Lorenzo quando era classificato uragano di categoria 5 (la massima). La struttura si trovava sopra le calde acque dell’Atlantico tropicale dalle quali prelevava energia al suo sostentamento. Proprio per questo il ciclone era contraddistinto da un cuore interno caldo, sostenuto dalla intensissima attività temporalesca al suo interno e quindi da una notevole immissione nel ciclone del calore latente di condensazione. La sua struttura simmetrica ci ricorda che alle latitudini tropicali le correnti sono deboli o assenti e la forma del vortice è una conseguenza della rotazione terrestre.

Sotto quel che rimane di quella struttura e che ci sorvolerà nelle prossime ore (senza conseguenze….). Il vortice, una volta uscito dalla circolazione tropicale, è stata agganciata dalle correnti delle medie latitudini che ne hanno trasformato le caratteristiche. I venti al suo interno sono stati catturati e rimanipolati dalla corrente a getto la quale, prima ne ha distrutto la simmetria, poi ha sostituito il cuore caldo tropicale con un cuore freddo per immissione di aria polare. Inoltre il passaggio sulla terraferma ha ulteriormente frammentato il cono nuvoloso disperdendolo e conferendogli una struttura sfilacciata.

Questa è fisica. D’altra parte invece abbiamo letto e sentito da qualche avventore della mala-informazione che “Arriva l’uragano Lorenzo in Italia“. Capite bene che, trovandoci di fronte a tale linguaggio improprio (e siamo stati anche buoni…) l’unica cosa da fare è semplicemente eliminare dalle proprie fonti di informazione di chi propina tali idiozie.

Luca Angelini

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