Siamo solo alla metà del mese ma l’andamento dell’attuale mese di maggio sembra ormai segnato, anche alla luce della tendenza prevista per i prossimi giorni.
Maggio sta proponendo nel complesso un andamento molto fresco e piovoso, e non solo sull’Italia, ma anche su molti altri Paesi dell’Europa centrale: le temperature permangono da molti giorni al di sotto della media, a tratti anche vistosamente come nel caso del nostro centro-sud, e la piovosità è quasi ovunque al di sopra della media, salvo qualche eccezione.
Ci sono motivi particolari alla base di questa situazione?
Come sempre, quando si verificano anomalie di un certo peso, le cause sono molteplici e agiscono in sinergia tra loro. Tra queste possiamo senz’altro menzionare un riscaldamento in atto nella stratosfera polare, dovuto sia a motivi radiativi (il noto Final Warming), sia a cause dinamiche (allentamento del vortice polare per intrusioni anticicloniche).
A questo si aggiunga anche un’ulteriore forzante derivante in questo caso dalla circolazione tropicale, che individua una attività temporalesca indubbiamente vivace, la quale va ad interferire sulla Corrente a Getto Polare, quella che comanda il tempo alle nostre latitudini.
Ne risulta una sequenza di onde atmosferiche rallentate che insistono quasi stazionarie in loco impostando così un regime di persistenza particolare, che gli addetti ai lavori indicano con un particolare indice detto NAO (North Atlantic Oscillation) di segno negativo.

Che vuol dire in soldoni?
Vuol dire proprio questo: persistenza di tempo fresco e instabile sul comparto mediterraneo centrale e sull’Italia che si trovano interessati dal cavo dell’onda persistente, ovvero dalla circolazione ciclonica ricolma di aria fresca. Una situazione dunque che non si risolverà da un giorno all’altro, ma che cambierà solo quando tutte le componenti attive verranno meno lasciando spazio ad un reset circolatorio e quindi ad una nuova ripartenza stagionale.
Luca Angelini