Quando irrompono i freddi e forti venti di Bora e Grecale il mare Adriatico cambia aspetto all’improvviso. Le onde si accatastano al largo delle coste croate una sull’altra, spinte a forza dal vento che le lavora esortandole a sollevarsi in direzione delle nostre coste, dal Veneto alla Puglia.
L’estensione di mare sulla quale il vento da nord-est può agire però (il cosiddetto fetch) non è molta, pertanto il moto ondoso, in proporzione alla forza del vento che lo genera, rimane relativamente limitato in dimensioni.

Se osserviamo la cartina qui sopra, noteremo che nell’episodio freddo del 28 e del 29 dicembre, l’apice del moto ondoso si avrà nella notte tra sabato e domenica, quando a ridosso dei litorali adriatici, a fronte di una burrasca forza 8, si presenteranno onde alte mediamente 2 metri e mezzo. Faranno eccezione i litorali molisani e della Puglia settentrionale che, grazie ad una componente più diagonale del fetch, potranno ricevere onde alte sino a 3 metri. Il resto lo faranno i fondali, generalmente bassi, provvedendo ad infrangere il moto ondoso ben prima che raggiunga la riva, senza tuttavia impedire un certo rialzo del livello marino.
Mareggiate adriatiche da nord-est, veloci e comporsi, e veloci anche a scendere una volta che il vento calerà, con il tipico swell in rapida diminuzione, non proprio adatto ai surfer che, come ben sanno, dovranno aspettare una mareggiata più produttiva, magari di Scirocco.
Luca Angelini
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