Normalmente durante la stagione invernale si verificano in ambito mediterraneo 3-4 ondate di freddo ovvero, in linea di principio, condizioni meteo-climatiche caratterizzate da temperature al di sotto della media di almeno 3 gradi per un arco di tempo di almeno 3 giorni. Questa è la prima di quest’anno e siamo ormai alla fine di dicembre. Come avrete notato abbiamo parlato di aria fredda, di temperature, ma non di neve. Freddo e neve devono essere considerati per quello che sono ossia due fenomeni distinti e non interdipendenti.
Quello che si prospetta sulle nostre regioni meridionali a fine mese è uno di quei casi in cui il freddo farà la parte del leone, mentre episodi nevosi assumeranno solo connotazioni di nicchia, sia come distribuzione che come intensità. Questa è, a quanto pare, la differenza più evidente tra l’episodio in arrivo e quello ben più imponente che si verificò esattamente due anni fa, alla fine del 2014, allorquando una intensa ondata di freddo, per quanto limitata come durata (non più di qualche giorno) distribuì un carico di neve senz’altro di tutto rispetto.
Bene, detto questo possiamo ora focalizzare la nostra attenzione sulle mosse dell’aria fredda, ben consolidata a tutte le quote e quindi avvertibile anche nei bassi strati (1.500 metri circa), quelli che a noi più interessano. La mappa in figura (click per aprirla), mette in evidenza la classica forma a goccia della saccatura colma di aria fredda che punta verso i Balcani, dove nelle ultime settimane l’inverno ha dato davvero molto sia in termini di gelo, sia in termini di neve.
In questo caso una fetta di quel sacco gelido verrà a ricoprire in parte anche il nostro meridione, confermando di fatto le ipotesi che avevamo inquadrato nell’articolo dello scorso 23 dicembre e in quello di ieri 26 dicembre. L’affidabilità di questo scenario, come emerge dai cluster colorati ben fasati tra loro, è soddisfacente, pertanto l’ondata fredda trova nuove conferme anche dalle ultimissime elaborazioni da parte dei Centri di Calcolo. Resta ora da vedere la parte più delicata della prognosi, quella riferita ad eventuali precipitazioni che, per quanto distribuite in modo piuttosto sparso, si potrebbero manifestare sotto forma di neve fino a bassa quota.
Tratteremo l’argomento entro le prossime 24 ore, non vi rimane che tornare su Meteobook e controllare a cadenza regolare tutti gli aggiornamenti che vi forniremo.
Luca Angelini