METEO: ti piace vincere facile?

Riprendiamo il discorso intavolato nel nostro ultimo VIDEO, e che tratta l’argomento della predicibilità dell’atmosfera, approfondendolo ulteriormente allo scopo di migliorare il nostro rapporto quotidiano con le previsioni del tempo.

Quando, alcuni anni fa, il mondo dell’economia decise di cambiare le regole della concorrenza e introdurre la liberalizzazione delle tariffe, lo scopo era quello di abbattere i prezzi a favore del consumatore. Ma quale è stato il risultato concreto? L’esatto contrario: la concorrenza è diventata sleale nei confronti proprio del consumatore, costretto a decidere di stare sulla padella o di passare direttamente alla brace. Ebbene, anche in campo meteorologico a metà degli anni ’90, con la diffusione esponenziale di internet, l’informazione è sta per così dire, “liberalizzata“.

Non più appannaggio esclusivo dell’Aeronautica Militare, i prodotti meteorologici sono passati in mano anche ad aziende private, alcune qualificate e capaci, altre meno. E, proprio come la storia dei prezzi, anche la diffusione smodata della comunicazione meteorologica, anzichè portare benefici, ha prodotto effetti esattamente contrari, proiettandoci quotidianamente entro una vera e propria giungla di disinformazione. Capita ad esempio di leggere e sentire previsioni dettagliate al chilometro, alla ragguardevole distanza temporale di 360 ore (che sono 15 giorni), diffuse dopo aver dato una semplice occhiata alla corsa deterministica di questo o di quel modello fisico-matematico. Ma questa è la meteo di chi pensa di vincere facile, di chi, in altre parole, la meteo proprio non la conosce.

Perchè una previsione meteorologica a 15 giorni non è attendibile, quando a distanza di secoli, in astronomia, si possono conoscere, per esempio, le date precise di una eclissi?

Soffermiamoci qualche istante sulla figura che vi abbiamo proposto in allegato a questo articolo: si tratta di un prodotto probabilistico elaborato dal modello americano GFS (uno solo tra i 5-6 modelli sviluppati dai rispettivi Centri di Calcolo Internazionali), riferito ai 9 giorni successivi. La sua utilità è volta proprio ad esaminare le linee di tendenza a media e lunga scadenza. Ogni attrattore, o spaghetto che dir si voglia, rappresenta l’andamento previsto di una certa superficie isobarica. Cosa possiamo ricavare da queste informazioni? Certamente che i primi tre giorni mostrano un andamento attendibile, mentre guardate cosa accade ai giorni successivi…

E allora, a qualcuno piace vincere facile. Indubbiamente si, ma questo non è il posto giusto. La meteorologia, loro malgrado, non si presta a tali banalizzazioni. Ricordiamocelo sempre, ma ancor di più tra non molto, quando arriverà la stagione fredda.

Luca Angelini

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