Dopo un mese freddo, intendendo con questo caratterizzato da temperature al di sotto della media climatica, il finale ci porta al cambiamento annunciato. Via il freddo, arrivano le correnti più umide e temperate, tuttavia il contrasto tra le due gestioni si avvertirà con il deposito di umidità e purtroppo anche di sostanze inquinanti nei bassi strati, ancora interessati dagli strati d’aria densi lasciati in eredità dalla vecchia gestione.
Eccoci allora alle note dolenti. A parte gli strati nebbiosi, che potranno interessare le zone di pianura al nord e al centro, pur senza presentarsi in forma particolarmente densa, sarà l’accumulo di sostanze inquinanti che dovremo fronteggiare.
A tal proposito è importante non confondere ad esempio l’emissione della CO2, l’anidride carbonica che è un gas serra ma NON è un gas inquinante, con quella del CO, monossido di carbonio che invece è un gas mortale, entrambi previsti in aumento nelle nostre città. A questo si devono sommare le insidiosissime polveri fini, generate ad esempio dalla combustione del gasolio, la cui pericolosità deriva dalla loro dimensione, così microscopica da penetrare e rimanere intrappolata nei nostri polmoni, poi c’è il biossido di azoto, il biossido di zolfo, alcuni altri ancora.
Tutta questa miscela di veleni però ha ora una legiferazione a riguardo, che impone il non superamento di determinate soglie di tolleranza per la salute umana, oltrepassate le quali scattano le tanto discusse misure di blocco o limitazione del traffico. Che si sia d’accordo o meno, già città come Roma e Milano stanno fronteggiando questo stato di pesante inquinamento, con le relative amministrazioni comunali che hanno già diramato le relative limitazioni sino a cessate esigenze.
A quando allora una ripulita dell’aria? Per ora si nota una parziale diluizione dell’inquinamento a partire dalla seconda parte della settimana, ma non un vero ricambio d’aria, almeno per il nord, dove il limite europeo dei 35 giorni all’anno con valori superiori alle soglie di rischio, rimane e rimarrà ancora chissà fino a quando solo e soltanto un lontano miraggio.
Luca Angelini