Prendi un nocciolo di aria molto fredda, ben organizzato sulle distese ghiacciate dell’Artico groenlandese, inseriscilo entro il ramo del flusso portante diretto verso l’Europa, che su quel settore si presenta a curvatura ciclonica, e il gioco è fatto. Detto in termini molto semplici, è il meccanismo che sta per originare una nuova fase di maltempo invernale sul nostro Paese, in questo caso sulle regioni centrali adriatiche e su quelle meridionali.
Lo schema è quello che si può apprezzare dalla mappa riportata nella figura in alto. Si tratta del modello GFS, centrato per le ore 13.00 di oggi, sabato 7 febbraio e che rappresenta l‘avvezione di temperatura in 6 ore sul piano isobarico di 850hPa (1.500 metri). Si possono ricavare importanti elementi di prognosi: in prima battuta, grazie alla colorazione blu-viola, la posizione attuale del nocciolo di aria fredda (entro il tratteggio bianco) poi, grazie all’isobaratura nera, la traiettoria di spostamento del medesimo (frecce bianche). La seconda mappa fornisce gli stessi parametri ma con riferimento alla mezzanotte di lunedì 9. Osservate dove si trova la zona di massimo raffreddamento (tratteggio bianco).
Insomma, prima il nord e parte della Toscana, poi parte del medio Adriatico e il sud, gli altri che ancora aspettano una degna zampata dell’inverno: come vedete la coperta del freddo è sempre troppo corta per coinvolgere tutti quanti.
Così, dopo i capoluoghi del nord-ovest, ecco che da domenica sera fino a martedì si mettono in lista d’attesa per la neve quelli di alcune regioni del centro-sud: L’Aquila, Campobasso, Bari, Potenza, forse Catanzaro. Il nocciolo di aria molto fredda cui sopra accennavamo, avrà modo di manifestare la sua nobile origine artica marittima ma anche di miscelarsi con l’altrettanto austera aria polare continentale, attinta lungo il percorso dalla vasta depressione di richiamo, ben consolidata sull’Europa orientale.
E se i Balcani saranno destinazione finale, con una severa pagina di inverno ancora tutta da scrivere, i versanti orientali dell’Italia confermeranno questa fase stagionale che sembra aver ritrovato il bandolo della matassa, seppur un po’ in ritardo.
Prepariamoci allora Adriatici, Ionici, basso Tirrenici, Siciliani: l’inverno torna alla ribalta, forse cercando di bissare il botto di fine anno. Sarà difficile emularne le conseguenze, tuttavia noi saremo ancora qui in prima fila, in attesa degli ultimi dettagli, a darvi notizie sempre fresche riguardo questa nuova avvincente pagina di buona meteorologia.
Luca Angelini
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