Confessioni di un inconsapevole malandrino. Ma chi sarà stato mai quel “poco di buono” che a suo tempo ha lanciato, senza saperlo, la moda dei nomi alle perturbazioni? Correva il mese di aprile del 2012, allorquando in un contesto primaverile decisamente irrequieto, l’Italia fu improvvisamente investita da una depressione di particolare intensità. In quel caso la Sardegna fu la regione più direttamente colpita dal ciclone. Il primo portale ad occuparsi della questione, tentando un primo approfondimento fu MeteoLive.
Qualcuno ha riconosciuto lo stile di questo articolo? Ve lo dico io: la solerte identificazione di questo soggetto sinottico venne tentata dal sottoscritto, che a suo tempo lavorava come analista e previsore presso l’azienda MeteoItalia, e scaturì in una diagnosi riportata in un articolo sul portale MeteoLive.it (figura in alto) del 12 aprile 2012 alle ore 11.00 a firma proprio di Luca Angelini. I dubbi nella classificazione corretta del vortice, suggerì di temporeggiare, così ritenni di indicare nel titolo solo il nome appena assegnato al soggetto sinottico dall’Università di Berlino, l’unica che fino ad allora aveva assegnato nomi in ambito europeo e l’unica autorizzata a farlo dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Quel nome era “Lucia”. Ma qualcuno di li a poco, giocando con le parole chiave, avrebbe ribaltato tutto.
L’articolo riscosse un buon successo, e venne ripreso e proposto con gli opportuni accorgimenti di copyright da diversi siti concorrenti. Tra questi quello di Antonio Sanò, che in un pezzo scritto il giorno dopo, 13 aprile alle 12.25, rielaborò il titolo curandosi di cambiare anche il nome della tempesta, che ri-battezzò Lucy (figura qui sopra). La questione si sarebbe forse fermata qui (come già accaduto diverse altre volte in precedenza), se non che il soggetto sinottico venne risolto dal medesimo sito come ciclone mediterraneo di tipo tropicale, ovvero TLC. Questa errata interpretazione fu subito rigettata dal Colonnello Mario Giuliacci, che sul suo sito Meteogiuliacci e sul forum di Lineameteo, in un post scritto il 13 aprile alle 13.26 ( figura qui sotto), tenne a fornire pubblicamente la spiegazione scientifica della tempesta in questione, sottolineando che non si trattava di TLC e aggiungendo che il nome corretto era Lucia e non Lucy .
Insomma un ciclone tarocco, che scatenò i botta e risposta anche su diversi forum meteo, con utenti confusi che chiedevano spiegazioni a riguardo: Lucy o Lucia, TLC o depressione extratropicale? La questione si protrasse per diverso tempo, con la minaccia di querele tra Antonio Sanò e Mario Giuliacci, venuti ai ferri corti, querele che poi finirono effettivamente in tribunale. Nel frattempo Sanò cavalcò l’onda di questo parapiglia e propose sul forum del suo sito di assegnare nomi ad ogni perturbazione, depressione o ad ogni anticiclone che si presentasse sul Mediterraneo e sull’Italia. La mossa ebbe successo sul forum e si rivelò vincente dal punto di vista promozionale anche presso il grande pubblico, tant’è che venne ripresa anche da numerose testate giornalistiche e televisive facenti capo a tale sito, il quale lanciò così la nuova moda di battezzare ogni soggetto sinottico in transito dalle nostre parti con nomi arbitrari.
La stessa mossa vide dissociarsi nettamente il mondo scientifico, sia per motivi di deontologia professionale, sia per il conflitto con i nominativi ufficiali dati dall’Università di Berlino, che seguono un preciso ordine e puntano a determinati obiettivi statistici, sia per l’eccesso di zelo che solitamente si accompagna alla descrizione di questi eventi, quasi sempre inquadrati come parossistici o catastrofici. Quest’ultimo modus operandi è particolarmente deprecato, perchè non solo discredita il lavoro pacato e obiettivo della categoria del Meteorologi professionisti, ma soprattutto rischia di generare turbamento ingiustificato da parte dell’opinione pubblica. Il che è senz’altro molto grave. Per questo, a suo tempo, ritenni di dare subito opportune spiegazioni ai miei lettori.
Da allora, in oltre 3 anni di vortici e di anticicloni, tanti nomi di fantasia si sono susseguiti, facendo presa sia sul web che in TV, che sui giornali. La gente si diverte a rincorrere Scipione l’africano, limitandosi ad una conoscenza meteo pari a zero, mentre i Meteorologi professionisti faticano ad uscire dalla loro nicchia, messi all’angolo dagli oroscopi dell’ultima pagina. Come detto sopra, da parte mia, malandrino dell’ultim’ora, diedi come sempre spiegazione ai miei lettori (ultima figura qui sopra), in un messaggio del 14 aprile ore 09.38, ma nel frattempo imparai a perdere il vezzo giornalistico di battezzare gli eventi meteo, sciente di aver gettato il seme di un inconsapevole – colpevole disastro chiamato Lucy, pardon… Lucia.
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