
Maggio sta correndo verso la terza decade volgendo a noi il suo volto più tumultuoso, come non lo si vedeva da alcuni anni. La domanda che sorge a questo punto è la seguente: fino a quanto durerà tutto questo. Domanda più che lecita, visto che negli ultimi anni ci eravamo abituati a vivere questo periodo come un vero e proprio anticipo di estate; quella era però una anomalia altrettanto evidente a dispetto delle nostre ormai consolidate abitudini.
Se ora prendiamo in esame il grafico in figura, riferito all’Italia centrale ma valido un po’ per tutto il Paese, notiamo il punto di partenza (parte sinistra) che mette in risalto l’attuale fase fresca e instabile. Un timido aumento della pressione tra giovedì 18 e venerdì 19 sarà “illusorio”. Già nel weekend si avrà una nuova vistosa ricaduta della pressione e quindi anche del tempo che proporrà pertanto nuove nubi e nuove piogge.
La contestuale impennata delle temperature sulle regioni centrali (ma ancor più su quelle meridionali) denota l’apporto di aria mite e umida in seno ad un nuovo vortice ciclonico in risalita dal nord Africa che pare dover colpire a questo giro soprattutto le regioni nord-occidentali e forse anche la Sardegna. A seguire, entrando nella terza decade (quindi dal 20 maggio in avanti) l’attendibilità, già piuttosto risicata a breve termine, sfuma ulteriormente lasciando comunque intendere che il tempo non pare intenzionato a rimettersi del tutto. Avremo comunque un certo miglioramento, con ricomparsa di momenti soleggiati e anche un discreto rialzo delle temperature, che si porteranno gradualmente intorno ai valori medi del periodo.
Non ci rimane ora che seguire l’evoluzione ed eventualmente confermare.
Luca Angelini
