Obiettivo INVERNO: come stanno i serbatoi del GELO nel Paesi del grande nord?

Quando si intraprende un viaggio è imprescindibile accertarci se abbiamo carburante sufficiente per giungere a destinazione. Anche l’inverno sta per iniziare il suo lungo viaggio, un percorso che ci accompagnerà dal prossimo 1° dicembre per i successivi tre mesi. Di questi tempi, con la macchina climatica non certo favorevole, la stagione fredda dovrà certamente superare diversi ostacoli e deve perciò poter contare fin da subito su di un serbatoio di gelo ben rifornito.

Grazie alle rilevazioni satellitari questo importante particolare, utile anche in chiave predittiva, è accessibile in tempo reale e permette dunque di calarci nella realtà prima ancora di volare con la fantasia. Certo, perchè di gelo e neve negli ultimi giorni è stato scritto e detto molto, troppo, il più delle volte a sproposito. Urge allora andare a metter mano alla questione e andare a cercare il gelo là dove è di casa, non solo sulla calotta polare, ma anche sui territori continentali già innevati.

copertura2La prima figura in alto ci mostra l’attuale copertura glaciale (colore giallo) e quella nevosa (colore bianco). La seconda qui a fianco completa questo quadro suggerendoci quello che a noi più interessa, ovvero, quali anomalie si riscontrano a livello della copertura nevosa continentale. Eh si, perchè il serbatoio del gelo che potrebbe venire a noi destinato alla circolazione atmosferica, nasce là, sugli sterminati campi innevati della pianura russo-siberiana.

Ebbene, nonostante la persistenza di un campo di alta pressione anomalo, l’Europa ne esce dignitosamente, con solo una lieve anomalia a cavallo della Russia europea. Di buon auspicio invece appare l’evidente cintura di ottimo innevamento sulla fascia asiatica centrale e la vasta porzione siberiana nella norma, quindi sufficientemente innevata. 

Bene, accertato che il serbatoio è potenzialmente rifornito, rimane ora da capire se il motore atmosferico sarà in grado di far partire questo freddo alla volta del Mediterraneo e dell’Italia. La “chiave di avviamento” delegata dall’indice NAM (ovvero dai flussi di ozono che regolano l’attività della circolazione circumpolare) pare non essere quella giusta. D’altra parte non di solo NAM vive l’inverno, dunque rimane ancora lecito sperare in una stagione che superi l’impasse deludente degli ultimi anni e ritrovi il suo candido fulgore.

Luca Angelini

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