Ai più attenti certamente sono sarà sfuggito che la durata del di, ovvero delle ore effettive di luce nell’arco dell’intera giornata, sta vistosamente cambiando. A dire il vero questo cambiamento risale al 21 giugno scorso, il giorno del Solstizio, allorquando a Roma, giusto per avere un riferimento, la durata del di (dì=ore di luce) era di 15 ore e 14 minuti.
Più ore di luce che di buio, ma naturalmente non è questo ad incidere sulle nostre temperature o, per lo meno, non a livelli giornalieri. Sono infatti le masse d’aria che man mano sopraggiungono sulle nostre località a determinare l’andamento delle temperature, se farà caldo o meno giusto per capirci.
Fatto sta che oggi 20 agosto, sempre a Roma, il soleggiamento astronomico (al netto di eventuali annuvolamenti) è durato 13 ore e 41 minuti, circa un’ora e mezza in meno rispetto al giorno del solstizio.
Come abbiamo detto questo cambia poco le cose da noi, ma inizia a cambiarle alle alte latitudini dove questa differenza nelle ore di luce è qualcosa di più di una impercettibile limata e, oltretutto, si accompagna anche ad un disco solare che inizia a rimanere sempre più coricato verso l’orizzonte. Ne risulta che su queste zone le temperature stanno iniziando a scendere più di quanto non facciano alle medie latitudini, da noi per intenderci.
Il tutto, dando però tempo al tempo, giocherà a favore di maggiori contrasti nord-sud. Questo processo porrà le basi per ciò che accadrà a partire dal prossimo mese di settembre, che anche quest’anno si gioca il ruolo di mese cerniera, tra un’estate al tramonto e un autunno che già scalpiterà dietro le quinte.
Luca Angelini
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