Ironia della sorte, siamo più in gioco con la neve a bassa quota adesso di quanto non lo stiamo stati per tutto l’inverno. Le Alpi, in modo particolare, si stanno rifacendo dopo un lungo periodo di secco anomalo, ma anche le Prealpi e l’Appennino centro-settentrionale si sono rifatti più volte il trucco e se lo rifaranno ancora nel corso dei prossimi giorni.
Non solo, ma la neve, seppur quella tipica di marzo, quella che dura una manciata di ore, si è fatta vedere finalmente anche a bassa quota, in forma coreografica ed evanescente persino in pianura su alcune zone del nord, seppure con episodi complessivamente isolati.
Ora, con la nuova perturbazione in arrivo, si prevede un’altro pieno di neve, in particolare lungo tutto l’arco delle Alpi. I fiocchi potranno cadere anche fino a 400-600 metri, tuttavia il grosso degli accumuli, considerando vari fattori, quali la trasformazione del manto nevoso, la temperatura del terreno, gli sbalzi di temperatura e l’intensità delle precipitazioni, si avranno a partire dal 1.500 metri.
E per grosso degli accumuli si intende quello che vediamo riportato nelle due mappe allegate fornite dal Consorzio LAMMA, che ci danno un’idea del “prodotto finito”.
I settori che avranno i maggiori depositi di neve al suolo saranno i seguenti: alta Valle d’Aosta, in particolare settori prossimi al confine con Francia e Svizzera, dove tra venerdì sera e sabato si accumuleranno anche 80 centimetri di neve fresca. Tra 80 e 90 centimetri (ma localmente si potrà anche raggiungere il metro) lo spessore atteso sulle Alpi Lombarde, in particolare sul tratto delle Retiche e nella zona dell’Adamello.
Infine sul versante meridionale delle Dolomiti, sulle Alpi Carniche e Giulie sono previsti spessori fino a 70-80 centimetri, tutti nella giornata di sabato, poi ancora una ventina da mettere in conto per quella di domenica.
Segnalo infine il pericolo di valanghe, come da bollettino AINEVA riferito alla quota di 2.000 metri: sabato pericolo forte (livello 4) su Alpi e Prealpi Carniche occidentali (sono le vecchie nevicate), pericolo marcato (livello 3) su quasi tutto il resto dell’arco alpino. Domenica pericolo forte (livello 4) su gran parte delle Alpi piemontesi, lombarde e friulane. Approfondiremo domani con gli ultimi aggiornamenti.
Luca Angelini
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