
Siamo alle solite: il flusso perturbato atlantico, quello che guida le correnti umide dell’oceano e le piogge annesse, rimane sempre troppo alto di latitudine. La spiegazione del fenomeno lo abbiamo esposto in questo precedente editoriale. Fatto sta che anche la prossima settimana l’Italia vedrà poca pioggia e, comunque, non quella che sarebbe normale in questo periodo né, tanto meno, quella che occorrerebbe per iniziare a risolvere il problema del deficit idrico su molte regioni.
La cartina esposta ci fa notare che le uniche piogge, nel senso appropriato del termine, interesseranno le nostre regioni centrali, in modo particolare la Toscana Lo faranno con un breve passaggio tra lunedì 20 e martedì 21 marzo, salvo poi scivolare alquanto indebolite e frammentate, verso il sud nella giornata di mercoledì 22. Nulla da fare per il nord, che si vedrà ancora una volta tagliato fuori per l’azione di schermo operata dalle Alpi nei confronti delle correnti portanti. Solo i settori di confine valdostani, analogamente a quanto avvenuto la scorsa settimana, potranno ricevere alcune precipitazioni per sfondamento parziale delle correnti.
Luca Angelini
