
Una perturbazione complessivamente debole e per di più in forma marginale, riuscirà tuttavia a generare precipitazioni di un certo rilievo a ridosso delle aree montuose del nord Italia. L’azione di sbarramento indotto dalle Alpi e dall’Appennino Ligure nei confronti delle correnti meridionali collegate al vortice, sopperiranno alla mancanza di un minimo al suolo. Dunque Alpi, Prealpi, fascia pedemontana, Liguria centrale, di Levante e il nord-ovest della Toscana saranno le zone dove le piogge risulteranno più probabili, frequenti e generose.
Il modello di nostro riferimento indica un settore compreso tra la zona laghi lombarda e piemontese (e il Ticino svizzero) quale area dove sono attese le precipitazioni più abbondanti (nevose sulle cime al di sopra dei 2.700-2.800 metri). Su queste zone non mancheranno punto anche fino a 60-70 millimetri nelle 24 ore. Per tale motivo la Protezione Civile ha diramato allerta arancione per rischio idrogeologico sul lago di Como e in Val Chiavenna. Le zone dove, al contrario, le precipitazioni saranno più scarse, o addirittura assenti, si troveranno nel Cuneese e in vaste aree dell’Emilia-Romagna.
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Luca Angelini
