
La normalità, in meteorologia, può essere intesa come un binario all’interno del quale cadono la maggior parte dei valori relativi ad un certo periodo. La maggior parte ma non tutti. Può dunque capitare che un certo parametro (per esempio la temperatura dell’aria) possa attestarsi su valori al di sopra della media (quindi al di fuori del nostro binario) a Natale, e al di sotto della media (quindi ancora al di fuori del nostro binario ma in senso opposto a prima) a Pasqua.
E’ quello che sta accadendo proprio ora: i valori medi del periodo di Pasqua, caratterizzati dalla presenza di una corrente fredda di origine artica, si stanno rivelando più bassi di quelli registrati a Natale, quando dominava una massa d’aria mite di origine subtropicale. Dunque nulla di strano: le anomalie meteorologiche fanno parte della normale variabilità climatica delle nostre latitudini. E infatti abbiamo parlato di un “binario”, ossia di un intervallo minimo e massimo entro il quale cadono i valori medi, e non di una semplice linea.
Bene, abbiamo capito che fa più freddo a Pasqua rispetto a quanto ne facesse a Natale ma, per quanto detto, è una anomalia meteorologica (quindi relativa) e rientra perfettamente nella normalità climatica. Ancora una volta dunque la chiave di volta per comprendere il tutto sta nel non confondere tempo e clima: un episodio meteorologico, per quanto anomalo, non dimostra un cambiamento climatico. Lo diventa quando questa anomalia diventa ricorrente e in un solo senso, tanto da finire per allargare il nostro binario e far deragliare il treno “clima”.
Luca Angelini