Previsioni meteo: diventeranno mai perfette?

Arriverà un giorno in cui le previsioni meteo diventeranno perfette? Vi rispondo subito senza troppi giri di parole: NO!  In Italia non esiste una adeguata cultura meteorologica, tanto che è diffusa tra la gente l’opinione superficiale che i meteorologi “non ci azzeccano mai”. Il dato nasce anche dall’estrema difficoltà da parte di chi dirama bollettini, di poter descrivere nello specifico e in poche parole il tempo su un Paese come il nostro, che unisce ambiti climatologici estremamente differenti. In realtà quindi una previsione meteorologica va interpretata in chiave probabilistica, questo anche perché le approssimazioni matematiche introdotte nelle equazioni fisico-matematiche che governano le leggi dell’atmosfera possono effettivamente generare divergenze tra il modello e la realtà.

Ma le previsioni del tempo, oggi da considerare in ottica probabilistica, diverranno mai perfette, ovvero deterministiche?

La risposta è negativa e il problema di certo non sono i previsori, ma tanto per cominciare, le risorse a disposizione. Risorse a livello di dati iniziali (avremo bisogno di una stazione di rilevamento dati per ogni metro cubo dell’atmosfera dal suolo fino a 50 km di quota), risorse di calcolo, risorse informatiche. Anche se avessimo a disposizione tutto questo, rimarrebbe sempre la componente caotica del fluido atmosferico a gettare scompiglio tra i calcoli. Questa teoria della caos deterministico è stata messa a punto, pensate, proprio da un matematico, Edward Norton Lorenz. una minima variazione dei dati di iniziali ha grande impatto nel risultato finale, tanto che il sistema può reagire in modi molto diversi.

Qualcuno pretende di imbastire addirittura previsioni “stagionali”, contando sul fatto che, sparando nel mucchio, prima o poi ci si azzecca. Il procedimento operativo seguito quotidianamente dai professionisti però non funziona così: i bollettini descrivono le soluzioni calcolate dai modelli numerici che presentano sempre un fondo di incertezza dovuto a svariati motivi che non stiamo qui a spiegare. Questo limita la loro attendibilità a non più di 7-10 giorni. Dunque, se una previsione si deteriora dopo pochi giorni, non può avere una affidabilità stagionale, in nessun caso. Morale: da leggi perfette si cade così nuovamente in risultati finali approssimati, con buona pace dei meteorologi di ieri, di oggi e di domani.

Luca Angelini