
Come avrete avuto modo di osservare leggendo i nostri articoli, l’attendibilità della consueta gittata previsionale che quotidianamente vi proponiamo è affetta in questi giorni da una affidabilità generale piuttosto bassa. Il motivo di questa elevata incertezza previsionale nasce dalla presenza di un piccolo vortice ciclonico quasi stazionario attivo sul Mediterraneo occidentale (vedi in fondo all’articolo immagine sat di martedì 9 novembre).
Questa figura di bassa pressione, che già di per sé presenta caratteristiche fisiche altamente evolutive dove i calcoli matematici vengono in parte inficiati dalla componente caotica dell’atmosfera, si presenta come struttura a scala sub-sinottica, ovvero di medio-piccole dimensioni. Ebbene, più una struttura è piccola, e minori punti di griglia metterà a disposizione per i calcoli previsionali (vedi figura sotto).

Se poi ci si trova sul mare, dove le osservazioni meteorologiche iniziali sono scarse o inesistenti per l’ovvia mancanza di stazioni meteo, il problema si ingrandisce ulteriormente. Non potendo avere osservazioni iniziali sufficienti dunque non sarà possibile ottenere una previsione affidabile. In altre parole, come possiamo sapere il tempo che farà domani se non sappiamo il tempo che fa oggi?
In questi caso dunque occorre accorciare la gittata previsionale e limitarsi alla brevissima scadenza (non oltre le 24 ore. Scenari a medio termine, come quello che vedeva ad esempio alcuni giorni fa le nostre estreme regioni di nord-ovest a secco, andranno continuamente rivisti. E infatti proprio sull’estremo nord-ovest nelle prossime ore cadrà più pioggia rispetto a molte altre zone d’Italia.
Luca Angelini
