Prima aria fredda di stagione e compare il tipico “naso padano”

Non è il nome di un fantomatico movimento politico ma una particolarità fisica che contraddistingue benissimo una caratteristica tipica delle entrate di aria fredda sull’Italia, il “naso Padano”. Di cosa si tratta?

L’aria fredda, densa e pesante fa il suo ingresso da est incanalandosi attraverso la porta adriatica, o della Bora. Successivamente, strisciando nei bassi strati, si inoltra sulla pianura Padana per tutta la sua estensione, andando a premere contro le montagne che ne delimitano il profilo geografico. La pressione atmosferica quindi aumenta, mentre al di là delle Alpi rimane stazionaria: da qui la dicitura “massimo relativo di alta pressione”.

Quando la misura è colma, ossia quando lo spessore dell’aria fredda riempie la pianura e il suo livello (come quello dell’acqua in una bacinella) arriva all’altezza dei primi valichi montuosi, inizia a travasare. Questo solitamente avviene nel punto più basso dell’Appennino Ligure attraverso i passi del Turchino Dei Giovi e di Cadibona, dove l’aria prende forma di fiume e sfocia con intensi e freddi venti di Tramontana sul mar Ligure.

Questo meccanismo è ben visibile dalla carta allegata, che rappresenta il profi7lo delle temperature previsto per le ore centrali di giovedì 31 ottobre alla quota di 750 metri. Dunque il primo apporto di aria relativamente fredda da est andrà a segno. Sta ora a vedere quanto sarà efficace, ossia quanta aria fresca riuscirà a sedimentarsi nei bassi strati senza essere scalzata e rimescolata al primo inserimento delle correnti temperate provenienti dall’Atlantico, che già incombono nel corso del prossimo weekend.

Luca Angelini

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