Durante il pieno dell’estate, le alte pressioni occupano gran parte dello scenario euro-mediterraneo e le perturbate correnti atlantiche scorrono ondulando ad alte latitudini. In questo modo le masse d’aria rispettivamente calda e fresca che si fronteggiano lungo la linea di demarcazione, danno luogo alla nascita di perturbazioni, le quali rimangono però troppo a nord rispetto all’Italia.
Può però capitare che una di queste onde si spinga un po’ più lungo i meridiani portandosi verso le medie latitudini. Trovandosi immersa in un campo di alte pressioni vasto e livellato, quest’onda tenderà a rompersi, proprio come un frangente sulla spiaggia. Da questa elisione prendono forma piccoli nuclei di aria fresca in quota, mulinelli che mantengono la vorticità ciclonica originaria e che si trovano a sorvolare ampie distese di aria calda e umida.
E’ quello che accadrà nelle prossime ore allorchè un piccolo asse di saccatura – questo è il termine tecnico – andrà a sorvolare le nostre regioni settentrionali, come vi avevo accennato nel video di qualche giorno fa. L’apporto di aria fresca in quota, più densa e pesante di quella calda e umida presente nei bassi strati, determina un evidente squilibrio. Si parla di instabilità. La natura cercherà allora di compensare questa instabilità attivando moti verticali grazie ai quali l’aria calda salirà alle alte quote e quella fresca scenderà al suolo. Questo meccanismo si chiama convezione.
E veniamo al dunque: una volta attivati, questi moti verticali andranno a costruire ammassi nuvolosi, perchè l’aria calda che sale si raffredda e quindi condensa, determinando la formazione di nuvolosità a sviluppo verticale: sono le nubi temporalesche. Le caso odierno – quello di sabato 29 luglio – l’innesco dei moti verticali verrà inizialmente ostacolato dalla cappa di inversione opposta dalla presenza dell’alta pressione, pertanto occorrerà un aiuto in partenza.
Questo aiuto arriverà per due vie: in primo luogo dal riscaldamento solare, molto intenso in questo periodo dell’anno, in secondo luogo dall’accompagnamento dell’aria calda in risalita lungo i pendii montuosi. Ecco allora perchè sarà soprattutto a partire dalle ore pomeridiane che i primi temporali andranno formandosi sulle zone alpine e prealpine.
In serata, per motivi legati ai contrasti tra l’aria fresca in discesa attraverso i temporali e quella calda ancora stagnante sulla Pianura Padana, ecco che l’innesco dei fenomeni si sposterà proprio verso la val Padana.
Ricapitolando: al mattino tutto tranquillo, a parte un po’ di nuvolaglia stratificata già presente su Alpi e Prealpi per umidità elevata. Nel pomeriggio sviluppo di focolai temporaleschi,. dapprima sparsi, poi diffusi su Alpi e Prealpi. Ancora abbastanza soleggiato in pianura. In serata estensione irregolare dei temporali alle aree padane, specialmente (ma non esclusivamente) quelle del nord-ovest (Piemonte e Lombardia), dove i fenomeni saranno più abbondanti, e comunque i settori posti a nord del fiume Po. Probabilmente rimarranno escluse le coste liguri e la Romagna orientale.
La cartina in alto (click per aprirla) ci mostra la collocazione più probabile dei fenomeni temporaleschi nel periodo indicato. Vi rammento che questi fenomeni potranno accompagnarsi anche a colpi di vento (non necessariamente trombe d’aria) e a locali grandinate, con picchi di pioggia isolati localmente anche intensi ed elevati.
Luca Angelini
Promessa mantenuta: i TEMPORALI di sabato sera al nord