
Potrà cadere anche oltre 1 metro di neve fresca nei prossimi giorni lungo i contrafforti esteri dell’arco alpino. L’impatto delle correnti occidentali che trasporteranno l’aria umida dell’oceano, e il rapido passaggio di perturbazioni in serie, causerà ripetute condizioni di sbarramento, tale da favorire appunto insistenti precipitazioni. L’aria umida infatti, essendo costretta a salire forzatamente da Francia e Svizzera verso cime e creste, andrà incontro alla rapida condensazione dell’umidità che contiene mentre poi, una volta superate le linee di cresta, inizierà a scendere sui versanti italiani con l’effetto opposto, riscaldamento per compressione e dissipazione della nuvolosità: in pratica Foehn.
Gli unici settori italiani dove potranno trafilare le nevicate, trascinate dai forti venti in quota oltre le linee spartiacque, saranno la Valle d’Aosta occidentale, a tratti anche il nord dell’Ossola (o per meglio dire la testata della val Formazza), l‘alta Valtellina e l’Alto Adige-Sud Tirol. Il limite delle nevicate, pur oscillando anche vistosamente a causa del rapido avvicendarsi delle masse d’aria, si collocherà mediamente tra 1.200 e 1.600 metri. Le giornate più nevose saranno quella di mercoledì 8, quella di venerdì 10 e di sabato 11 marzo. Curioso notare che nella giornata di sabato 11 il livello dello zero termico che varierà tra gli 800-1.000 metri delle Alpi Altoatesine, Carniche e Giulie e i 2.800-3.000 metri delle Marittime.
Luca Angelini
