
Come sarà il prossimo inverno? Come vi abbiamo spiegato in diverse occasioni non possiamo saperlo, e infatti questo non è un articolo previsionale; non esistono prodotti numerici che possano fornire una base scientifica valida. Possiamo però individuare, grazie all’analisi comparata di diversi modelli, quali saranno le probabili anomalie, ovvero quali saranno le fasce climatiche principali e, di conseguenza, i nodi da sciogliere man mano che la stagione procederà.
Una di queste è certamente quella che traspare dalla figura in esame e che evidenzia con un buon margine di probabilità (praticamente tutti i modelli l’hanno individuata) una pesante anomalia positiva dell’altezza geopotenziale sul Pacifico settentrionale. Questa è una zona che, di norma, è caratterizzata da basse pressioni ed è fortemente ciclogenetica. Da qui nascono e si sviluppano le onde atmosferiche che poi transitano sul nord America e finiscono poi in Atlantico e sull’Europa. Una siffatta anomalia può voler significare la mancanza di un innesco perturbato come di norma invece dovrebbe avvenire in quel settore.
Come vedete però, l’evoluzione di questa anomalia sul nostro Continente non dà indicazioni univoche, pur se pare che l’anomalia positiva del geopotenziale (che sostanzialmente vuol dire maggiori probabilità di avere alte pressioni) tenda a spalmarsi in parte anche sull’Europa. Secondo alcuni studi questa configurazione sarebbe correlata a condizioni di La Nina che, come sappiamo, è ancora ben salda sulle acque del Pacifico.

Luca Angelini