Mentre l’aria fredda giunta dall’Artico fende come una lama la nostra Penisola, gli esclusi, ovvero gli amici del nord e del medio-alto versante tirrenico si chiedono quando la stagione inizierà a mettere giudizio anche dalle loro parti. Il dubbio sale alto, tant’è che, superato il giro di boa dell’inverno, un approfondimento si rende assolutamente necessario.
Scomponendo quanto la modellistica numerica ci propone a breve e media scadenza, da quanto emerge analizzando indici e quant’altro possa offrire spunti di analisi a lungo termine, possiamo fare alcune osservazioni.
In primo luogo, in coda al deposito dell’aria fredda che sta affluendo in queste ore, si farà avanti una perturbazione da ovest. Questa perturbazione, indebolita dal rinforzo di un promontorio di relativa alta pressione sul Mediterraneo centrale e l’Italia, potrebbe riuscire a generare qualche fenomeno nevoso sparso, possibile fino al livello del suolo, intorno a martedì 19 gennaio su Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria (probabilità attuale 25%).
Sempre martedì, pilotato da veloci correnti in quota da nord-ovest, il corpo nuvoloso andrà ad interessare la Sardegna e poi il meridione d’Italia (nevicate a partire da 600-800 metri) negando a quanto pare il passaggio lungo le regioni del medio e alto versante tirrenico (probabilità attuale 20%).
Nei giorni successivi un ulteriore rinforzo del campo di alta pressione tornerà ad escludere e il nostro settentrione e le regioni tirreniche da ulteriori impulsi di aria fredda che tenderanno a lambire ancora una volta le regioni adriatiche. Sembrerebbe un brutto colpo all’inverno, ma una situazione simile si presentò di recente, ed esattamente nel corso del mese di gennaio del 2012. Poi sappiamo tutti cosa accadde a febbraio…
Luca Angelini
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