Quando potrebbe arrivare il freddo?

spaghiQuasi sembra di leggere nei vostri pensieri, cari lettori: si è vero siamo un po’ tutti esausti di questo tempo “indonesiano“, umido e piovoso dal far male alle ossa e certamente vorremmo una svolta, magari più fredda e asciutta. La stagione autunnale volge alla sua seconda parte e dunque sarebbe anche salutare poter contare su un’aria un po’ più invernale, di quell’aria pungente che giunge dalle steppe russe con il suo profumo di neve.

Si, ma signori, qui si sta sognando. Certo perchè analizzando tutto il materiale modellistico reperibile presso i Centri di Calcolo mondiali, di freddo vero sull’Italia, ma anche sul resto del Mediterraneo, non se ne ha traccia.

Il tema dominante del tempo sino alla terza decade rimarrà ancora l‘Atlantico, con il suo respiro mite e piovoso. Il gioco delle probabilità non lascia scampo, almeno per il momento. Prendendo ad esempio il modello americano GFS, uno dei migliori al mondo (vedi figura), notiamo che solo 2 scenari su 20 indicano la possibilità di una irruzione fredda sull’Italia entro la fine di novembre. Giusto per notizia, la prima irruzione fredda (modesta) avverrebbe intorno al 23 novembre, la seconda, un po’ più cattiva, non prima del 27-28.

E ci risiamo, stiamo ancora sognando.

In realtà, tanto per essere corretti e professionali, puntare così lontano, quando lo scenario euro-atlantico mentre scriviamo è attraversato da complesse pulsazioni cicloniche che rappresentano solitamente i punti deboli della catena previsionale, non è il procedimento giusto. Occorre ridurre la gittata della previsione e trasformarla in un set di probabilità.

E allora, per venire al dunque, lo scenario che al momento appare più probabile da qui sino al 20-21 novembre (ci fermiamo qui per quanto appena detto sopra), pare quello ancora predisposto dall’Atlantico. Insomma prima di parlare di freddo dovremo ancora macinare diverse perturbazioni e “sopportare”, per così dire temperature al di sopra della norma.

Ma allora una domanda sorge spontanea: se l’autunno sta facendo il suo corso tipico, perchè non lo dovrebbe fare anche l’inverno?

Luca Angelini

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