
Ci aspettavamo una intensa perturbazione e tale è arrivata. L’Italia però non è un fazzoletto piatto e informe, ma una penisola estremamente articolata, tenuta in piedi da imponenti catene montuose e solcata da complessi e variegati tratti costieri che ne disegnano l’inconfondibile profilo. Questo crea scompiglio tra le correnti che la intercettano e che ne deformano la traiettoria. Così i compatti lenzuoli nuvolosi vengono distorti, deviati, amplificati o demoliti a seconda delle zone. Le piogge quindi ne risentono, come possiamo vedere dalla cartina sotto, gentilmente concessa dalla Rete Meteonetwork.
Nella giornata di martedì 22 novembre, nell’arco delle 24 ore, le piogge si sono rivelate abbondanti su parte della Lombardia, sulle Venezie, sull’Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e sul nord della Calabria. Piogge decisamente più modeste invece si sono presentate su Piemonte, Valle d’Aosta, estremo Ponente ligure, Puglia, versanti ionici della Calabria e Sicilia orientale. Nel primo caso le montagne hanno incentivato le masse nuvolose in arrivo, mentre nel secondo si sono messe di traverso sbarrando loro la via. Questo la dice lunga sulla complessità di una previsione meteorologica sul nostro Paese. Una complessità che però è anche il fiore all’occhiello di un luogo la cui varietà meteo-climatica è invidiata in tutto il mondo.
Luca Angelini
