E che per il momento verranno delusi. Una volta tanto la ruota gira in senso contrario, per lo meno rispetto al verso preso degli ultimi anni. Vero anche che, come una rondine non fa primavera, un mese o poco più di temperature nella norma su una porzione di continente non significa nulla nei confronti del riscaldamento globale, tuttavia dobbiamo pur guardare anche al nostro “orticello” perchè, in fin dei conti, se il caldo arriva qui, ce lo sorbiamo noi, non i Russi o gli Americani.
Lo scorrere delle carte meteorologiche e di tutto il materiale statistico che si sussegue corsa dopo corsa, giorno dopo giorno, per mano dei grandi centri di calcolo mondiale conferma la linea tracciata nei nostri precedenti editoriali, il che farà sospirare tutti coloro che … aspettano il caldo, mentre tireranno un sospiro di sollievo tutti gli altri.
Ben venga l’estate, perchè d’altro canto, è maturato il suo tempo, ma credo che nessuno di noi auspichi un’estate in stile africano dove le giornate si mettono in fila scandendo un conto alla rovescia verso l’autunno, verso la liberazione dalla prigionia e dalla sofferenza di un caldo opprimente. Il buon senso ci porta a ritenere utile e anche dilettevole un’estate gradevole, che sia compagna di momenti di svago piacevoli, che si faccia rimpiangere a settembre.
Ebbene, proprio scrutando le nostre carte, sembra che questa primissima parte della stagione, che ricordo essere cominciata sotto il punto di vista meteorologico lo scorso primo giorno di giugno, abbia tutta l’intenzione di impostare le basi per un avvio “normale” o, per meglio dire, anomala rispetto alla normalità degli ultimi anni. Questo gioco di parole per dirvi, cari amici e lettori, che sino alla metà del mese di giugno, sull’Italia non si dovrebbe verificare alcuna ondata di calore estiva, tanto meno di origine nord-africana.
Osservate le carte che vi ho preparato: la prima in alto indica le anomalia del campo di temperatura previsto per oggi, martedì 7 giugno, alla quota di circa 1.500 metri. La quota indicata, o meglio la superficie isobarica prossima a tale quota, è particolarmente importante poichè rappresenta bene la distribuzione e lo spostamento delle masse d’aria nei bassi strati, indicandoci la qualità delle stesse pulite, per così dire, dalle influenze direte del suolo. Si parte quindi da una situazione di non anomalia e dove si arriverà tra una settimana?
La seconda carta riferita a martedì 14 giugno ci fornisce la risposta: ancora nessuna anomalia, se non quella di una tendenza ad assistere a temperature leggermente sotto la media della seconda decade di giugno. Altra domanda: quanto è affidabile questo scenario?
La risposta sta nell’ultima carta: l’attendibilità media riferita alla posizione prevista dell’isoterma di 15°C (sempre alla quota di circa 1.500 metri), è discreta, come si evince dalla dispersione minima dei vari scenari previsionali (ogni cluster colorato o spaghetto indica una differente previsione) in relazione alla distanza temporale non indifferente (168 ore dall’inizializzazione). Ben diversa la situazione relativa all’isoterma di 0°C che alle alte latitudini, mostra un ventaglio molto, troppo ampio e quindi non attendibile.
In conclusione: per ora e almeno sino a tutta la prima metà di giugno non sono previste ondate di calore di tipo africano e il tempo, per contro, sarà piuttosto inquieto, riservandoci alcune occasioni di instabilità atmosferica con possibilità di temporali estivi, in un contesto comunque sempre intervallato da altrettanto probabili momenti più tranquilli e soleggiati. Quello che verrà dopo è l’incognita che scopriremo poi strada facendo, naturalmente incrociando le dita.
Luca Angelini
Quelli che… aspettano il CALDO
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