
Ogni anno la stessa storia: si il caldo ovviamente, e fin qui, tutto normale: è estate. Ok, ma anche se è estate, c’è caldo e caldo. Eppure, nonostante tutto, pare che qualcuno proprio non ci arrivi. Quello che si palesa anno dopo anno è un caldo sempre meno normale e sempre più pressante, intenso, frequente, prolungato. Un caldo che infonde e ricama in molti di noi il cosiddetto deleterio e sinistro “effetto rana bollita“. Un caldo che aumenta a dosi successive spostando sempre più in là l’asticella del disagio e, purtroppo, anche della “normalità” percepita. Certo, perché se la temperatura percepita non esiste, l’artefatta sensazione che il caldo sia sempre lo stesso si, e porta taluni ad esclamare la frase cardine della loro indomita sapienza: “siamo in estate è normale che faccia caldo”. All’atto pratico una esclamazione semplicemente aberrante.
Insomma, ogni anno è la stessa storia: ma ci vogliamo svegliare? Il caldo non è più normale. Sembra voler essere troppo pignoli e invece è proprio l’opposto: è l’estrema superficialità con la quale vengono affrontati in Italia i temi meteorologici (e non solo quelli….) il vero problema. Siamo stati un Paese di geni, scopritori ed inventori; come è possibile che ora, nel pieno del terzo (millennio, siamo ridotti così: a saper tutto su tronisti e deretani vip, ma a non saper distinguere neanche tra caldo normale o caldo estremo? Eppure è così semplice: la “normalità” è la media climatologica di un dato periodo, ossia il tempo medio che ha fatto negli ultimi 30 anni. Se questa media mi indica che è normale a luglio avere 30 gradi, e ce ne sono 40, ovvero 10 sopra la norma, è un caldo infernale altro che normale! Possiamo allora insistere ed esporci miseramente al pubblico ludibrio sostenendo a spada tratta, negando persino l’evidenza, quella stupida frase? Possiamo?
La risposta questa volta non è difficile, su dai….. Buona estate “normale” a tutti!
Luca Angelini