Questo “strano” mese di gennaio 2017 in Italia e in Europa

Si è da poco concluso un mese di gennaio che, nel bene e nel male, certamente ha fatto parlare di sè. Al centro dell’attenzione stanno soprattutto le anomalie climatiche che l’hanno caratterizzato, anche queste che si pongono ai due lati estremi della scala.

Partiamo dalle temperature: anche ad un semplice sguardo, la cartina allegata nella figura in alto (click per aprirla) ci mostra un “occhio” molto vasto di colorazioni azzurre che dominano sul cuore dell’Europa inglobando anche l’Italia; sono tutte zone che hanno fatto registrare temperature al di sotto della media del mese di gennaio. I valori di punta spettano all’asse balcanico centrale, Slovacchia, Ungheria e Serbia, con scarti fino a 6-7 gradi rispetto alla media. Qui si parla certamente di gelo. Anche l’Italia si è presa la sua dose di freddo (freddo in questo caso sottolineiamo) ponendosi tra scarti medi compresi tra 1 e 3 gradi.

Spicca invece tutto quel rosso alle alte latitudini che, svuotate dal freddo a noi destinato, hanno continuato a far registrare valori termici al di sopra della media, con picchi in Finlandia sino a 6-7 gradi. Anche solo questo piccolo quadro conferma che il dato locale non si presta certamente a giudicare l’andamento climatico globale. Se da noi ha fatto freddo, da altre parti ha fatto molto più caldo e quindi siamo pari. Anzi, allargando ulteriormente lo sguardo, potremmo osservare che quel lago freddo sull’Europa, unitamente ad uno analogo sull’ovest degli States, identifica un’eccezione, considerando che il resto del Pianeta è tutto in rosso quindi più che alla pari, siamo sempre proiettati verso una rampa in ascesa delle temperature globali.

Un’occhio alle anomalie  di precipitazioni e per notare l’evidente spacco che ha separato l’Italia in due mondi diversi: il nord e le regioni centrali tirreniche quasi totalmente a secco (si noti che su alcune zone non è caduto neanche un millimetro di pioggia), il centro e il sud in abbondanza di precipitazioni. Guardate quell’azzurro sulle regioni adriatiche e in Abruzzo: quella è tutta neve, 400% del normale quantitativo contemplato dalla nostra climatologia.

Il resto dell’Europa a secco indica ancora una volta le caratteristiche sterili dell’ondata di aria fredda che ci ha interessati, sterile in quanto accompagnata dalla presenza di varie strutture di alta pressione che hanno inibito la formazione delle nuvole e la produzione di precipitazioni. Queste ultime si sono potute concentrare esclusivamente dove si sono verificate opportune forzanti orografiche, ovvero laddove le correnti fredde orientali hanno potuto attingere umidità da bacini marittimi e sollevarla poi sulle montagne retrostanti. In questo modo ha potuto nevicare in Spagna nel Valenciano e sulle Baleari, nelle zone interne della Sardegna, sul nostro versante adriatico appunto  e anche su Grecia, Bulgaria e Turchia.  

Luca Angelini

Questo “strano” mese di gennaio 2017 in Italia e in Europa