Reazione a catena, nasce il primo FULMINE artificiale

fulmineNell’era della modernità dove la tecnologia muove i fili del mondo per mezzo di semplici bottoni non poteva mancare il tasto della pioggia. Attenzione, questa volta non si tratta delle visioni mistiche addotte da qualcuno che ultimamente nell’azzurro del cielo non vede più santi e madonne ma fantomatici aerei impestati di sostanze chimiche.

Una equipe di ricercatori francesi e tedeschi capeggiati da Andrè Mysyrowicz, ha creato le condizioni ottimali affinchè la simulazione di un fulmine può uscire dalle mura di un laboratorio.

Il loro portavoce ha riferito e dimostrato che la proiezione di un raggio laser della potenza di circa 5.000 miliardi di watt contro la superficie di una massa nuvolosa induce alla formazione di canali d’aria ionizzati, quindi, in buona sostanza, di campi elettrici ionizzati. Questi ultimi inducono le molecole al loro interno a condurre elettricità determinando una differenza di potenziale in seno alla nube. In questo modo si creerebbe artificialmente l’ambiente ideale affichè possano scoccare le prime scariche elettriche all’interno della nube stessa: i fulmini appunto.

“Al momento”, aggiunge Mysyrowicz, “l’esperimento ha dimostrato che tale procedimento è in grado di innescare nella nube una reazione a catena in grado di produrre fulmini i quali tuttavia non sarebbero sufficienti a scatenare un temporale con precipitazioni”. Il ricercatore assicura però che in futuro modulando l’emissione del nostro laser e sviluppandone la potenza all’interno dei canali ionizzati sarà possibile creare a comando veri e propri canali di corrente ad alta tensione, tale da simulare temporali artificiali. Lo stesso afferma inoltre che tutto ciò sarà utile per portare le preziose precipitazioni anche nelle zone desertiche… sempre che ogni tanto passi qualche nuvola giusta.

Luca Angelini

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