Rimbalzo tecnico o nuova ONDATA DI CALDO per il centro-sud?

spaghifine luglioSpostando l’asticella sempre più su, quello che oggi chiamiamo “grande caldo” un giorno, magari i nostri nipoti, lo chiameranno “fresco”. Sull’onda di questo gioco pericoloso, in bilico sul filo dei quaranta (gradi), anche un semplice rientro alla normalità climatica stagionale sembra una rinfrescata. E’ quello che si conferma per una manciata di giorni a partire dal prossimo fine settimana, allorquando un refolo di aria temperata sfuggita alle maglie della circolazione nord-atlantica, riuscirà ad eludere il muro quasi invalicabile delle alte pressioni subtropicali, concedendoci un po’ di sollievo.

Le ferite però, quelle di un mese di luglio che indubbiamente se la sta giocando seriamente per entrare nel guinness dei primati, restano. Non solo i terreni riarsi che continueranno a rilasciare il calore immagazzinato in questi giorni da delirio ma, cosa certamente più preoccupante, i nostri mari sull’orlo di una crisi di nervi e ancor più i ghiacciai alpini, ridotti a lastroni di detrito anche alle quote più elevate.

I temporali in arrivo, alcuni già in atto in preparazione all’avvicinamento dell’asse della saccatura atlantica, faranno quello che potranno, di certo non i miracoli. Si spera che il tutto non si riduca a fenomeni brevi, circoscritti e magari molto violenti, che aggiungerebbero oltre al danno anche la beffa.

Comunque, da domenica si starà meglio: via l’afa, l’aria assumerà una costituzione più palpabile, l’aumento della ventilazione rimetterà i circolo le brezze andate in corto circuito dall’esuberanza delle folate roventi del Sahara. A proposito, ma l’Africa ci lascerà definitivamente oppure rimarrà di quinta a farci pregare per il suo non ritorno?

Per quanto riguarda le nostre regioni centro-meridionali, rimane valido quanto ipotizzato nell’articolo del 23 luglio. A seguire domina molta incertezza, come si nota dall’elevato score prognostico probabilistico già nei primissimi giorni di agosto. Non ci rimane che gustarci questa boccata d’aria per poi rituffarci nella realtà di un’estate partita in sordina, poi letteralmente esplosa e ora convinta ad interpretare a oltranza la parte del leone.

Luca Angelini

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