Seconda decade di dicembre? Se la giocheranno Atlantico e Azzorre

spaghi1Se una rondine non fa primavera, un fiocco in collina non fa gelido l’inverno. Come dicevamo poc’anzi l’irruzione di aria polare che ci interesserà tra il 9 e il 10 dicembre sarà solo l’eccezione. Eccezione a cosa? All’andamento stagionale.

Dopo di essa tutto tornerà come prima, in buona sostanza, con l’Atlantico sempre pronto ad allungare l’abbraccio, sia sotto forma di alta pressione (delle Azzorre), sia sotto forma di correnti perturbate (e conseguenti risposte perturbate mediterranee). Ma perchè ancora questa tendenza a invorticare maltempo da parte del Mare Nostrum?

Potremmo pensare ad un surplus di calore immagazzinato da un’estate rovente, stile 2003 per intenderci, e invece veniamo da un’estate normale al centro-sud, addirittura fresca e perturbata al nord. Oltretutto, dopo tanta pioggia, le acque superficiali dei nostri mari sono senz’altro diventate meno calde e meno salate dunque, in teoria, meno propense a generare vortici in catena di montaggio.

spaghi2E invece eccoci ancora a parlare di tendenze a lungo termine, votate ad un ritorno del maltempo, in particolare a partire tra il 13 e il 15 dicembre. Lo dicono le ultimissime elaborazioni numeriche d’ensemble, le quali ci suggeriscono la seguente cronologia:

  • Fase 1 (9-10 dicembre) irruzione di aria polare marittima con rapida passata di precipitazioni su parte del centro-nord, accompagnate da un generale rinforzo del vento e da un sensibile calo delle temperature.
  • Fase 2 (11-12 dicembre) temporanea espansione dell’alta pressione delle Azzorre, con tempo buono o discreto, marcata escursione termica e qualche nebbia notturna sulle zone di pianura.
  • Fase 3 (13-14-15 dicembre) inserimento di una saccatura atlantica con possibile formazione ciclogenetica sui nostri mari di ponente e relativa fase di tempo nuovamente instabile o addirittura a tratti perturbato. Temperature in rialzo, anche sopra la media di alcuni gradi al centro-sud.
  • Fase 4 (dal 16 dicembre) possibile fase interciclonica per una nuova espansione dell’alta delle Azzorre.

spaghi3Ovviamente quanto detto è da intendersi solo quale linea di tendenza, quella che al momento, dalle le risultanze della modellistica numerica, pare la più probabile. Come vedete, per tutta la seconda decade di dicembre, nessun’altra ondata di freddo polare è attesa pervenire sul nostro Paese. L’Atlantico sarà  ancora forte ed invadente e questo non fa altro che confermare la nostra tesi, secondo la quale il meglio dell’inverno potrebbe arrivare solo nella seconda parte della stagione.

Luca Angelini

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