Ricordate quando, una dozzina di giorni fa, avevamo parlato dell’indice NAM e di quello che poteva nascere dal superamento di una determinata soglia? Ebbene la soglia è stata superata. Tecnicamente questo significa un notevole raffreddamento della stratosfera polare, nella pratica ciò vuole dire che tutto il gelo formatosi sulla calotta polare se ne potrebbe rimanere confinato entro il Circolo Polare Artico per i prossimi 60 giorni.
La teoria portata avanti dagli studi di due ricercatori, Baldwin e Dunkerton, ha dimostrato funzionare soprattutto in caso di “strat-cooling” ovvero nel caso di un raffreddamento anomalo della stratosfera polare, il caso attuale. Questo in virtù del fatto che il compattamento del vortice polare a tutte le quote ha uno sviluppo emisferico, dunque totale, a differenza dell’evento stratosferico opposto, lo “strat-warming” (riscaldamento repentino della stratosfera polare), le cui conseguenze in termini di colate d’aria gelida seguono vie preferenziali e quindi hanno conseguenze più settoriali.
Comunque ormai questo è un fatto; il vortice polare nelle prossime settimane girerà a mille concedendo poco al vero inverno. Ma d’altra parte, come purtroppo ho avuto modo di constatare in occasione della breve fase artica che abbiamo vissuto, ormai l’assuefazione al cambiamento climatico in atto ha creato nel nostro immaginario una nuova normalità, quella del clima mite a oltranza. Eppure una volta ondate di freddo a novembre erano del tutto normali…
Luca Angelini
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